Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Social

Non c’è che dire, i social – complici i cellulari – hanno cambiato l’essere umano.

Prima uno diceva una cazzata e lo sentivano alcune persone; se proprio la diceva al mercato, magari qualche decina; ora uno spara una stronzata qualsiasi e subito viene letta (se va bene) da qualche centinaio di persone, molte delle quali pronte subito a mettere il laic.

Ma direi che quelli che scrivono stronzate sono forse il meno peggio.

Peggio ancora sono quelli che non hanno nemmeno la capacità di elaborare una cazzata, e quindi rilanciano quelle degli altri: i famosi meme.

Il fatto è che questi qui, rilanciando stronzate di altri, non sono pronti al contraddittorio; se gli fai un’obiezione o chiedi un chiarimento, non sanno che dire e ti attaccano perché “vuoi avere sempre ragione“.

Ma brutto deficiente, non sei capace di difendere la tua opinione? No, non sei capace perché tu un’opinione non ce l’hai. Perché per avere un’opinione bisogna avere il cervello, anzi, bisogna farlo funzionare, ma questa evidentemente è un’abitudine poco coltivata.

Per questi – e tanti altri motivi – mi pare ovvio che il classico principio della nostra democrazia rappresentativa (ogni voto vale uno) non regge, cioè non può reggere la nostra società: se devo fare un esame teorico/pratico per guidare l’auto, com’è che a diciott’anni automaticamente mi danno in mano una scheda elettorale (e una matita)?

Posso fare mooooolti più danni che con un incidente d’auto.

Insomma, io sono per il ritorno del Re, anzi del Papa Re. Così risolviamo il problema del voto.

Tiè!

Volami nel cuore (Mina)

12 ottobre 2018 Posted by | Diavolerie tecnologiche | , , | 14 commenti

Sei il mio eroe…

Dopo la modernizzazione della mail di Yahoo!, dopo che hai svuotato la cartella antispam ti esce fuori questa cosa qua:

Sei il mio eroe anti-spam!

Non ci sono mail nella tua cartella Antispam.

mafalda_dubbiosa

Ora, non so se la cosa sia da classificare come presa per il culo (per forza che non ci sono spam! Ho appena svuotato la cartella!) oppure come ennesimo esempio di strategie comunicative elaborate da chi farebbe meglio a cambiare mestiere.

Ora mi aspetto che fra qualche giorno, quando dovrò fare il bonifico onlain per pagare la TARES (‘tacci loro…), mi esca fuori la scritta:

Sei un pirla!

Non ci sono soldi sul tuo c/c!

S.O.S.

21 ottobre 2013 Posted by | Questa poi... | | 9 commenti

Chi mi aiuta a spegnere il computer?

Windows_8_start_screenQualche mese fa, le mamme di due amiche di mia figlia mi hanno detto che avevano intenzione di iscriversi a facebook, perché di lì a poco le bambine avrebbero iniziato a navigare su internet e non volevano farsi trovare impreparate nel poterle controllare.

Beh, – ho pensato – io in fondo sono messo meglio: su facebook ci sono già e, malgrado la mia notoria sfiga sugli aggeggi tecnologici, mi arrabatto abbastanza. E’ vero che non ho ancora capito come funziona twitter, ma c’è tempo… ”

Ho pensato, insomma, che avrei avuto ancora qualche anno di tempo, prima che la piccola mi surclassasse anche in questo settore, considerando anche il fatto che mia figlia finora si è mostrata scarsamente attratta da internet, limitandosi a utilizzarlo – sotto la mia vigile vigilanza – soltanto per stampare disegni da colorare e vedere qualche video di cartoni animati.

E invece…

E invece il diavolo, che notoriamente fa le pentole e si mangia anche quello che c’è dentro, si è presentato per Natale sotto le spoglie dei nonni.

Già, perché i nonni hanno pensato bene di regalare alla piccola un pc e quando al telefono mi ha detto: “Poi ci pensi tu a metterlo a posto, vero?” mi sono venuti i sudori freddi.

Supponevo che il nuovo pc avesse il temuto Windows 8, ma alla fine mi sono tranquillizzato: “E che sarà mai? – mi sono detto – In fondo ho usato il Windows 95, il Windows 98, il Windows 2000, il Windows Millenium (una tragedia!), il Windows XP, il Windows Vista e ora il Windows 7, figuriamoci se non me la cavo anche con il Windows 8!

E così, quando è tornata a casa dalle vacanze natalizie dai nonni, la piccola mi ha mostrato soddisfatta il nuovo pc, invitandomi (rectius: obbligandomi) a metterglielo in funzione.

L’ho acceso e ho visto la nuova, mitica schermata iniziale (rectius: interfaccia), ho configurato uomo disperato dl pcl’accesso a internet e ho tentato – senza riuscirvi – di installare l’antivirus/firewall/ecc., rimandando l’operazione a tempi migliori. Quando la piccola mi ha chiesto di spegnerlo, sono iniziati i guai: come cazzo si spegne un pc con il Windows 8? Soltanto in quel momento mi sono accorto di essere privo dei miei tranquillizzanti punti di riferimento: le tradizionali icone che hanno accompagnato tutta la mia vita informatica. Dopo vari tentativi, non ero ancora riuscito ad arrestare la macchina infernale.

Papà, perché non lo spegni?

Dopo aver dato un’occhiata al livello della batteria, ormai prossimo allo zero, ho risposto: “Ehm… vedi… le istruzioni dicono che la prima volta è meglio che il pc si spenga da solo” e ho lasciato che la batteria esaurisse la sua carica.

Confesso che mi sono sentito una merdaccia.

Qualche giorno dopo, la piccola è tornata alla carica, volendo stampare dal suo pc alcuni disegni da colorare. Allora io mi sono messo accanto a lei con il mio pc e, guglando guglando, ho cercato informazioni su come spegnere un computer provvisto di Windows 8. Così, quando ha finito di stampare e mi ha chiesto di spegnere il pc, perché lei non era capace, sono intervenuto prontamente: “Faccio io!” ho esclamato, e ho iniziato a mettere in pratica le istruzioni lette, ma non c’era niente da fare. Il pulsante spegni non saltava fuori da nessuna parte.

Sbatacchiando la freccetta del mouse da una parte all’altra dello schermo, ormai in preda a una crisi isterica, finalmente si è aperta una specie di finestra semitrasparente, all’interno della quale vi era il maledetto pulsante. Con tutta la delicatezza possibile vi ho spinto sopra la freccetta e ho cliccato, osservando compiaciuto la spia della macchina infernale esalare l’ultimo respiro.

Hai visto come si fa? – ho declamato alla piccola – Impara!

Dopo alcuni giorni si è ripresentata la stessa scena e quando è stato il momento di spegnere il pc, ho cercato di mettere in atto le stesse manovre della volta precedente, senza successo.

Ho cercato quindi di ricostruire esattamente la stessa sequenza delle operazioni compiute l’ultima volta, ricostruendo minuziosamente anche l’ambiente circostante: c’era l’acqua per la camomilla sul gas; indossavo una maglietta bianca e le mutande grige; a cena avevo mangiato pasta al ragù; il pc era orientato in direzione dello zenit.

Niente.

Sfiorando la licantropia, ho sentenziato: “Forse qui bisogna comprare un manuale per utilizzare questo c… di sistema operativo!

Forse…” ha replicato lei, mentre ha continuato a colorare tranquilla e beata i suoi disegni.

Forse è ora di aggiornare le mie conoscenze informatiche…

Music!

8 marzo 2013 Posted by | Diavolerie tecnologiche, Storie ordinarie | , , | 20 commenti

Ciao, Steve

7 ottobre 2011 Posted by | Storie ordinarie | , | 2 commenti

Firefox 4

Assomiglia troppo a Explorer.

Per tanto che è tanto, allora tanto vale usare Explorer…

Quasi quasi torno al mio amore originario, che in quanto primo, non ho mai dimenticato: Opera.

Opera è stato il mio primo browser “alternativo”, 12-13 anni fa.

Ricordo la versione di allora con un po’ di nostalgia e ricordo anche l’internet di allora, più povero di quello di oggi, senza adsl, con la perenne paura di “tirare dentro” qualche strano virus o “cavallo di troia”; quando ogni pagina era una nuova scoperta.

Sì, penso che tornerò a Opera, perché in fondo il primo amore non si scorda mai…

2 Maggio 2011 Posted by | Diavolerie tecnologiche | | 69 commenti

Premi, problemi e morfemi

PREMI

Non mi sono dimenticato che quattro blogger mi hanno affibbiato un premio. Sono Lulu, Anto, Stella e Godot.

Che dire? Ne sono ovviamente onorato, per cui ricambio con qualche piccola congettura sulle premianti.

Conosco da poco Lulu. Ingurgito lietamente calorie soltanto nel guardare le foto che posta dei dolci. Mi ha colpito una frase di King che ha ricordato: un delicato modo per spiegare a un bambino perché si muore. Come potrei definire il suo blog? Una macedonia di pensieri.

Le altre tre signorine sono invece amiche di lunga data.

Anzitutto sono tutte meridionali e questa quindi è la prova che noi blogger padani non siamo mica razzisti.

Anto pare che viva su un’isola sperduta. Lei dice di possedere un cane, ma in realtà è il cane che possiede (e sopporta) lei. Ha superato uno “scoglio” psicologico e adesso si sente Sciumacher. Come potrei definire il suo blog? Un cannolo (siciliano, ovviamente).

Stella è fissata con un’isoletta che non ho mai capito dove sia (probabilmente se l’è inventata lei) e insiste pure che prende il traghetto per andarci! Ogni tanto invece se ne va veramente in Sud America, insieme a comitive composte da tipi stranissimi, alcuni dei quali ci provano con lei, ma finiscono inevitabilmente vittime di diarree fulminanti. Io la consiglio sempre di cambiare aria (!), ma lei non mi sta a sentire. Come definire il suo blog? Una fagiolata.

E poi c’è Godot. Qualcuno l’ha definita la sfogliatella dei blog e mai termine fu più azzeccato. Me la immagino quando ci cospargono sopra lo zucchero a velo e lei che borbotta (perché lei ogni tanto borbotta… se borbotta…). In redazione (perché lei pensa di essere giornalista), è circondata da strani personaggi, tra cui un capo… senza capo né coda.

Grazie a tutte.

PROBLEMI

Io sono negato per la tecnologia. Tutto quello che compro si rompe, non perché lo uso male (sono anzi delicatissimo…), ma perché devo essere portatore di qualche strano virus: è sufficiente che io entri in un negozio, guardi, che so, una lavatrice e state pur sicuri che quella diventerà una cliente affezionata del centro di assistenza.

Metto pertanto in guardia tutte le persone che conosco: “Se dovete acquistare qualsiasi strumento tecnologico, non chiedete consiglio a me. Anzi, non ditemelo neppure, che solo il pensiero può procurarvi danni inenarrabili”.

E quando devo risolvere i miei problemi tecnologici, mi metto le mani nei capelli (è un modo di dire… diciamo che mi metto le mani in testa).

Stamattina mi sono pertanto recato nella Grande Città, al grande magazzino, a portare in riparazione il cellulare comprato sei mesi fa. Davanti a me un signore anziano che stava spiegando alla signora del banco assistenza che il televisore acquistato poco tempo prima aveva qualche problema di funzionamento.

“Ce lo deve riportare – ha risposto quella – e noi lo inviamo in riparazione. Ma tenga presente che rimarrà via per un mesetto.”

Il signore l’ha guardata con aria affranta: “Un mesetto?”

“Sì – ha ribadito quella – 29 giorni per l’esattezza.”

Il tizio se n’è andato con la coda tra le gambe e la signora si è rivolta a me: “E lei che problema ha?”

“Io personalmente nessuno – ho risposto – ma è questo coso qua che non ne vuole sapere di funzionare come il buon Dio comanda.”

“Non c’è problema. Lo inviamo in riparazione. Ma tenga presente che rimarrà via per un mesetto.”

“Un mesetto anche per me? Cioè 29 giorni?”

La signora ha alzato lo sguardo, mi ha squadrato dalla testa ai piedi e ha infierito con ghigno satanico: “Sì, 29 giorni. Lavorativi, per l’esattezza.” Ho lasciato l’apparecchio e me ne sono andato, con la coda tra le gambe pure io.

Quando sono tornato a casa, mentre stavo osservando l’ingarbuglio di cavi che uniscono tv, decoder e videoregistratore, ho ricevuto una telefonata dall’ex badante di mia madre: “Io avere bisogno di un aiuto” ha detto la voce dall’alto capo del telefono (il mio vecchio telefono che funziona a intermittenza, ripescato per l’occasione, e infatti la prima volta che ho schiacciato il tasto “accetta” si è spento…).

“Un aiuto? Che aiuto?”

“Io volere comprare un computer per vedere internet, telefonare con scaip, vedere foto della mia famiglia. Tu potere aiutarmi?”

Io? Nonononononono!!! Non ti conviene. Io sono negato per queste cose!

“Ma io mi fidare di te!”

Travolto dalle sue insistenze, ho acconsentito ad accompagnarla a comprare il computer. Individuato il modello, la tizia ha deciso che occorreva anche acquistare la chiavetta per internet e così ho dovuto fornire una seconda consulenza.

Mentre tornavamo a casa, mi ha chiesto: “Ora io potere parlare con mia famiglia?”

“Beh, prima bisogna rendere operativo il computer e poi installare la chiavetta, e ci vuole qualche ora prima che si attivi il numero.”

“Tu potere fare queste cose per me?”

Io? Nonononononono!!! Non ti conviene. Io sono negato per queste cose!

Indovinate com’è finita: mi sono portato a casa computer e chiavetta e prima di cena ho dato l’avvio all’avventura che, inaspettatamente, si è conclusa con la perfetta attivazione del computer.

“Forse non porto così sfiga come pensavo – mi sono detto – ora basta installare la chiavetta per internet e il lavoro è finito.”

E qui è iniziato il disastro.

La prima difficoltà l’ho incontrata nell’aprire la confezione. La seconda, finora insormontabile, è stata quella di aprire la chiavetta per inserire la SIM.

Le istruzioni sono chiare: schiaccia qua/spingi sotto/solleva sopra e poi infila qui/richiudi là/inserisci qua. Dopo mezz’ora di tentativi inutili di aprire quella dannata chiavetta, aiutandomi con coltelli, cacciaviti, pinze, tenaglie, unghie, denti, decido di chiamare l’acquirente della stessa, ignara delle mie fatiche.

“Il computer è perfettamente funzionante – attacco – ma la chiavetta… ecco… cioè… dev’essere chiaramente difettosa. Te la restituisco e tu domani mattina vai al centro TIM e fai inserire la scheda.”

“Quale centro TIM?” chiede l’ignara.

“Quello vicino alla piazza.”

“Non c’è più. E’ diventato centro VODAFONE?”

“Ah sì? – chiedo stupito – E da quando?”

“Da un anno” risponde quella e mi accordo con quanta assiduità io frequenti il centro del mio paese.

E ora sono qui, con la chiavetta rinchiusa nella sua confezione trasparente, che mi osserva e ride.

Ride sguaiata, anzi sghignazza, si sganascia.

Alza da sola, maliziosamente, quel dannato coperchietto che con me non si spostava nemmeno di una frazione di millimetro.

La vedo.

Vedo anche che si muove.

Lo so che stanotte, protetta dalle tenebre, si avvicinerà al mio letto, entrerà nei miei sogni e… datemi un martello!

MORFEMI

Recentemente mi hanno ricordato che l’uomo ha una struttura cerebrale più semplice di quella della donna.

Per l’uomo le cose importanti nella vita, quelle alle quali pensa sempre, sarebbero poche, praticamente tre: il sesso, il cibo e il dormire.

Io ovviamente non sono d’accordo: non è affatto vero che pensiamo sempre a mangiare e a dormire!

Che c’entra con tutto ciò il morfema? E soprattutto, cos’è il morfema?

Il morfema è la più piccola unità linguistica dotata di significato.

Per esempio, nella sequenza di suoni bevo, vi sono due morfemi, bev- (portatore del significato lessicale bere) e -o (portatore del significato grammaticale 1^ persona singolare =io).

Orbene, da fine linguista quale sono (e non fate battutacce…), mi sembra ovvio che siamo stati noi uomini a inventare il morfema, cioè la più piccola azione dotata di un chiaro e inequivocabile significato. E l’abbiamo fatto proprio per semplificare il dialogo uomo-donna, che altrimenti sarebbe stato foriero di svariate incomprensioni.

Quando per esempio Ify sentenzia che “una pacca sulle spalle dista solo poche vertebre da un calcio nel sedere, ma arriva molto più lontano” e io annoto che tra i due “lo strumento migliore è… la pacca sul sedere” e lei controbatte che “non è come invitare una donna a una cena al lume di candela, presentarsi con i fiori, sussurrarle che è la cosa più bella che ti sia capitata nella vita…“, bene, lei ha esposto una frase grammaticale di senso compiuto che comporta una serie di conseguenze impreviste e imprevedibili (la cena, la candela che fa fumo, i fiori che bruciano vicino alla candela, il sussurro reso difficile dal fumo acre, ecc…).

Io ho esposto un morfema…

E tanto per restare in tema di telefonate/magistrati/escort/ecc…

 

30 gennaio 2011 Posted by | Diavolerie tecnologiche, Storie ordinarie, Un po' di me | , , | 37 commenti

2010 in review

The stats helper monkeys at WordPress.com mulled over how this blog did in 2010, and here’s a high level summary of its overall blog health:

Healthy blog!

The Blog-Health-o-Meter™ reads Wow.

Crunchy numbers

Featured image

About 3 million people visit the Taj Mahal every year. This blog was viewed about 51,000 times in 2010. If it were the Taj Mahal, it would take about 6 days for that many people to see it.

In 2010, there were 98 new posts, growing the total archive of this blog to 316 posts. There were 88 pictures uploaded, taking up a total of 6mb. That’s about 2 pictures per week.

The busiest day of the year was April 1st with 1,487 views. The most popular post that day was Andostate? Cheffate? Dannate? Astr….

Where did they come from?

The top referring sites in 2010 were lasconosciuta.blog.kataweb.it, WordPress Dashboard, melania07.wordpress.com, search.conduit.com, and ilmondodifigenia.wordpress.com.

Some visitors came searching, mostly for winx, aquila, aquilanonvedente, pesce d’aprile, and cani.

Attractions in 2010

These are the posts and pages that got the most views in 2010.

1

Andostate? Cheffate? Dannate? Astr… March 2009
64 comments

2

WINXicidio November 2008
18 comments

3

Stop. Si chiude June 2009
152 comments

4

Prima i cani o i cristiani? September 2008
7 comments

5

ACCAREZZA(MI) – 2^ parte: il copione. August 2008
1 comment

4 gennaio 2011 Posted by | Diavolerie tecnologiche | | 10 commenti

Ciuingam gnam gnam

Ricevo, come credo tutti, centinaia di spam ogni settimana, che i filtri delle caselle e-mail riescono a bloccare quasi interamente.

Purtuttavia, periodicamente è necessario dare un’occhiata alla cartella anti-spam, perché di questi blocchi a volte ne fanno le spese anche mail “buone”.

E così diventa naturale dare un’occhiata a qualcuna di queste mail-spazzatura.

Ci sono quelle che provengono da banche, con le quali non ho mai avuto alcun rapporto, che mi informano che il mio conto è bloccato. Oppure dalla posta, che mi informano che c’è un bonifico bloccato da qualche parte per motivi incomprensibili.

Poi ci sono le lotterie: quelle che mi informano che ho vinto un milione di dollari, però – accidenti! – si sono accorti che io non ho mai acquistato alcun biglietto. E allora posso farlo adesso, che diamine!

Poi ci sono le eredità: strani avvocati e notai di paesi sconosciuti che hanno ereditato decine di milioni di dollari che però – perbaccolina! – non possono essere fatti espatriare se non attraverso il mio conto corrente, in cambio del 20-30% della somma ereditata. Ma il povero avvocato/notaio ha tutti soldoni bloccati, e allora avrebbe bisogno di un mio bonifico. Poca roba: 10-20mila euro. In fondo cosa sono, in cambio di qualche decina di milioni di dollari?

E infine ci sono le medicine. Medicine miracolose, ovviamente, che esplicano i loro benefici effetti soprattutto in campo sessuale, promettendo prestazioni senza fine.

Vi sono casi nei quali le mail-spazzatura mi arrivano da indirizzi mail in tutto e per tutto simili al mio!

Ieri, però, mi è arrivata una mail da un certo Filippo Bassini che mi informa che è in vendita un prodotto eccezionale. Il primo chewing gum erettile: HARD GUM!

Il Filippo precisa che

HARD GUM è un chewing gum unico che, masticato, libera dei principi attivi unici e diffonde nell’organismo potenti afrodisiaci. In mezz’ora il tuo pene diventerà un vero e proprio aereo caccia! Sarai attrezzato per 1 ora di volo senza incidenti e con la certezza di rompere il muro del suono ad ogni “uscita”

e poi precisa che

“le gomme da masticare HARD GUM contengono quantità controllate (150 mg) di principi attivi concentrati. La masticazione libera in bocca questi principi attivi che si diffondono nell’organismo attraverso le mucose e la saliva. Direttamente assorbiti dal sangue, la loro azione afrodisiaca è estremamente rapida ed efficace: mastica 1 chewing gum per 30 minuti e ormai ha un’erezione lunga 1 ora. Questo sistema di somministrazione, di fatto, è lo stesso dei chewing gum a base di nicotina utilizzati per smettere di fumare. 1 solo chewing gum HARD GUM ti fornirà il dosaggio perfetto per avere un’erezione di 1 ora, senza alcun cedimento”

Ora, caro signor Filippo, al di là delle difficoltà pratiche legate a questa nuova scoperta (per esempio: se uno con la cicca fa il palloncino che gli scoppia in faccia, dopo quanto tempo gli passa l’effetto-paresi e può riprendere i normali movimenti del volto?), io mi e le chiedo: masticare mezz’ora per essere “attrezzati” per un’ora?

Come avrebbe detto il grande Totò: ma mi faccia il piacere!

Per quello basta una mentina…


29 ottobre 2010 Posted by | Pensieri disarcionati | , , | 30 commenti

In verità, in verità vi dico che Aquila Non Vedente…

E’ vero, come ha scritto qualcuna, che la decisione di chiudere il blog è già stata presa.

Non è una decisione facile, anche perché la storia del blog è intrecciata con quella del suo autore, cioè Aquila Non Vedente.

aquilaAquila Non Vedente è nato molto prima del blog. Doveva essere il protagonista di un racconto umoristico ambientato in una tribù indiana del Far West, una parodia di avvenimenti politici contemporanei. Mi serviva un capo tribù che, già dal nome, potesse dare l’idea di un personaggio ridanciano, solare, un po’ ingenuo ma intellettualmente onesto.

E così venne fuori Aquila Non Vedente.

Aquila non aspettò certamente il racconto del quale avrebbe dovuto essere il protagonista, e che comunque non fu mai scritto. Iniziò subito a scorrazzare per il web, ad aprire indirizzi mail, a commentare in giro per forum, finché a un certo punto decise di aprire un proprio blog.

Aquila era ed è una parte di me, forse quella migliore, forse quella che non ho mai avuto il coraggio di mostrare nella vita reale. E’ arrivato quando la situazione mia personale era già irrimediabilmente compromessa.

Ora ha deciso di chiudere il blog, ma prima vuole prendersi l’ultima soddisfazione e quindi passerà ancora qualche settimana prima del ghigliottinamento.

29 gennaio 2009 Posted by | Un po' di me | , , | 21 commenti

Convolate?

peter_panGrazie a un cospicuo investimento tecnologico e a un sfrallucinante addestramento, ora Aquila è in grado agevolmente di:

a) connettersi a internet in qualsiasi parte della casa e nelle sue immediate vicinanze, con e senza fili, a seconda delle proprie esigenze e di quello che ha mangiato la sera prima;

b) vedere la tv digitale sul pc, con e senza collegamento antennaro, e registrare i relativi programmi (potrò registrarmi anche le prime due puntate di “TUTTI PAZZI PER AMORE”! Evvai!);

c) masterizzare testi, foto, video e musica e utilizzare la tecnologia blutut, che non so ancora bene a che c… mi possa servire, ma che comunque fa tanto figo averla!

P.S.: pensando di fare cosa gradita alle gentili pulzelle visitatrici di questo blog, le più spiritose delle quali sono zitellacce penitenti in evidente stato confusionale, ho pensato di iscriverle tutte ad un sito di incontri matrimoniali, ovviamente utilizzando i rispettivi indirizzi e-mail. Attendo con ansia gli inviti alle meste cerimonie e auguro giorni felici!

24 gennaio 2009 Posted by | Diavolerie tecnologiche | , | 6 commenti