Una settimana in giallo
Beh, Buon Natale e Buon anno a tutti (quale anno? ma il 2023, ovviamente).
Ho avuto un po’ da fare in questo periodo, ma ho anche avuto il tempo di vedermi qualche film e leggermi qualche libro.
Questo è uno di quelli.
Volevo rinverdire i ricordi di quando, da adolescente, aspettavo le vacanze di Natale per spararmi qualche libro giallo (acquistato con i soldi delle mance), da leggere la sera e la notte, fino a tardi, a letto.
Ma non è stata la stessa cosa, anche perché accanto ad alcuni racconti che meritano ce ne stanno altri che “stonano”.
E poi, si sa, il passato non torna più, purtroppo (o per fortuna).
Domani si riprende
Terminate le mie due settimane di vacanze estive (una in luglio e una in agosto), domani siamo pronti per la ripresa lavorativa (parlo al plurale non perché abbia acquisito qualche titolo nobiliare, ma perché mi sento parte del… resto del mondo).
Per una settimana ho cercato di dimenticare completamente il lavoro, e ci sono riuscito: una settimana in montagna, a camminare tra i boschi. Trovare un posto all’ultimo momento non è stato facile (eh… la crisi degli albergatori…) e non è stato facile nemmeno arrivare sul posto, con l’autostrada intasata, per non parlare del ritorno (eh… questo green pass che uccide l’economia…).
Quello che non ho potuto mettere da parte sono le immagini devastanti che arrivano dall’Afghanistan.
Chi ha provocato tutto ‘sto casino non sarebbe nemmeno degno di amministrare un condominio, altroché debellare il terrorismo internazionale!
Abbiamo invaso un Paese per vent’anni per poi lasciarlo nelle stesse mani di coloro che abbiamo cacciato vent’anni fa?
Se non fosse vero, ci sarebbe da ridere.
Ma noi siamo la parte buona del mondo e quindi ci è concesso tutto.
Uno di questi giorni sarà interessante ricostruire la storia dell’islamismo e capire quand’è e per merito di chi hanno preso piede le correnti più estremiste (come del resto mi sembra stia avvenendo anche nel cattolicesimo e nell’ebraismo).
Perché da un estremista ideologico puoi anche difenderti, ma da un estremista religioso non c’è difesa che tenga.
Giordano Bruno docet.
Il paese più bello del mondo
E’ che nell’ultimo fine settimana ho approfittato di questo scampolo di estate settembrina per fare un salto in quel della Liguria, compreso quello che per me è il paese più bello del mondo: Portovenere.
E in particolare di Portovenere mi piace percorrere il sentiero che costeggia il castello e arrivare su fino in alto, volendo anche fino a quel promontorio che si vede nella foto.
E poi proseguire…
Mi sono ripromesso di tornare la prossima primavera, con l’attrezzatura adatta per salire su fino in cima.
Ottimista, eh?
Rieccomi…
Pensavate che fossi stato rapito da una principessa araba che mi avesse (avrebbe… avresse…) portato nel suo harem, eh (avrebbe fatto un affare…)?
Oppure che avressi (avrei… avei…) vinto al superenalotto e mi fossi (focesti… fotti…) trasferito finalmente alle Auai, eh?
E invece no.
Dopo una fugace vacanza nei mari dell’est (Adriatico, di sotto, a metà e di sopra), sono tornato qua.
E sono tornato (per ora) riposato, ma non so fino a quando.
Comunque vi volevo dire di quella volta (due giorni fa, cioè sabato sera) nella quale località marittima mi sono trovato nel bel mezzo di una sfilata di auto d’epoca, intendendo d’epoca gli anni 60/70.
Sono sfilate le 500, le fiat 1100, una ferrari testarossa, una maserati biturbo, le 600 e quando sono passate le 850, beh, mi è preso un groppo alla gola: mi sono emozionato. Troppo forte è stato il ricordo dei bei tempi che furono (ma furono proprio bei tempi?).
La fiat 850 l’avevano due miei zii (una era la versione special) e l’aveva un mio amico, uno della nostra compagnia di fine anni 70/inizi anni 80, il periodo delle discoteche.
Eh già, sto proprio invecchiando… (notare comunque il gerundio – o è un congiuntivo? Dovrò chiedere a Di Maio)
Vabbe’…
Ho capito, è quasi un mese che latito, ma prima il lavoro, poi le ferie, poi…
Non ho scuse, lo so.
Sono tornato oggi dalle vacanze e mercoledì riprenderò il lavoro.
Perché mercoledì? Che razza di giorno di rientro dalle ferie è il mercoledì?
Effettivamente visto così potrebbe sembrare strano, ma dal momento che martedì ho una visita di controllo (il cosiddetto follow up), mi sono detto: ha senso che rientri lunedì e poi stia subito a casa martedì?
Da ciò è uscito fuori il mercoledì.
Rientro dalle ferie con due chili di peso in più (e tanti soldi in meno). Questo fine settimana devo riprendere in mano la bici, tempo permettendo, perché ho visto che qui al nord l’aria si è fatta un po’ freschetta.
Tutto sommato mi sento abbastanza rilassato e riposato.
Nei prossimi giorni farò un giro per gli altri blog a vedere cos’avete combinato in queste ultime settimane.
Per il momento… buonanotte!
E domani si parte… tranquilli
Beh, insomma, dopo sei mesi che non faccio una beata mazza (lavorativamente parlando, perché per altri aspetti ho tribolato assai), domani si parte per le vacanze.
E si parte, soprattutto, tranquilli.
Già, perché dopo la visita di controllo dal radioterapista e dopo quella dall’oncologa, previa TAC, mi mancava soltanto la visita dall’otorino. Programmata inizialmente per ottobre, il mio medico, di fronte a un improvviso calo di voce, ha pensato di anticiparla in via d’urgenza e quindi l’ho effettuata ieri.
Dice il proverbio, che quando uno si è scottato, poi teme anche l’acqua tiepida, e infatti io già pensavo di dover dire addio alle mie corde vocali e al mio timbro alla Luca Ward (mio coetaneo, tra l’altro), quando due medici gentilissimi mi hanno sottoposto a una fibroscopia decretando che non vi è alcun segnale di patologie in atto, ma che sono vittima di una banalissima infezione, curabile in una decina di giorni con qualche pastiglietta e qualche suffimigio (son cazzi fare i suffimigi con ‘ste temperature…). La fibroendoscopia per me è un esame alquanto fastidioso, ma se condotto da un bravo medico, come quello di ieri, non provoca alcun dolore e alcun fastidio, tanto che alla fine gli ho fatto i complimenti (alla fine dell’esame il medico mi ha anche mostrato a video tutto quello che aveva esaminato, commentando i diversi passaggi effettuati).
Ecco perché ho scritto che si parte tranquilli, con un programma di viaggio che quest’anno prevede:
un breve passaggio ad Assisi, da me già visitato quarant’anni fa (accettansi commissioni per accensione ceri; prezzi modici),
una decina di giorni in quel di San Benedetto del Tronto, sperando che la costiera marchigiana non ci deluda,
per terminare poi con un immancabile soggiorno in Puglia.
Prevedo un sensibile aumento di peso al mio ritorno…
Vabbe’, un caro saluto a tutte/i. A chi ha già fatto le ferie; a chi ancora le deve fare; a chi sta in ferie ora e a chi le ferie non le fa proprio, per i più svariati motivi.
Ci si rivede a fine mese, eh?
Cia’
Si parte…
Queste due settimane di ferie mi vedranno dapprima solcare le alte algh… ehm, onde dell’adriatico romagnolo e poi godere delle bianche scogliere pugliesi.
E visto che il sedici agosto è giorno da marca da bollo, domani si partirà molto presto, quindi considerando che io sono – come dicesi da noi – “un po’ lungo“, credo che mi convenga non andare nemmeno a letto stanotte.
Analizzando quello che è stato preparato per ficcarlo nelle valigie, direi che quest’anno l’80% della merce trasportata appartiene alla piccola, che a quanto pare nei prossimi quindici giorni si cambierà almeno sei volte al giorno (ovviamente con vestiti tutti diversi).
Se andiamo avanti così, dovrò affittarmi un TIR per le prossime vacanze.
Quest’anno le mie letture vacanziere saranno Il ponte sulla Drina di Ivo Andric (reminiscenza scolastica. Mi sono ricordato qualche settimana fa di quando un nostro professore di liceo ce ne parlava sempre in termini entusiastici) e Stoner di John E. Williams (un libro del quale ho sentito parlare molto e che, per quanto ho letto, credo che rientri nelle mie “coordinate” letterarie). Ovviamente non mancherà il mio fumetto preferito: Martin Mystere.
Ci si rivede a settembre.
Buone vacanze a tutte/i!
Pasqua… toscana
Quest’anno la mia Pasqua si tinge dei tenui, delicati, soffici colori della Toscana,
di una di quelle zone nelle quali mi piacerebbe tanto riposare le mie stanche membra.
Una di quelle zone nella quali sembra che la Natura abbia stipulato un patto di non aggressione con l’uomo.
Una di quelle zone nelle quali i colori, gli odori, i sapori della Terra sembrano penetrare nell’anima,
colmandola di pace e tranquillità.
Ma anche una di quelle zone nelle quali l’uomo e la sua follia sono state capaci di compiere, in tempi a noi vicini,
stragi di inenarrabile violenza.
Buona Pasqua a tutte/i, ci si rivede martedì.
Addavenì Bolkestein!
Io non posso certamente considerarmi un viaggiatore, anzi, direi che sono un tipo piuttosto stanziale.
Le poche volte che viaggio, inoltre, tendo ad accontentarmi di quello che passa il convento, evitando tensioni e proteste, a meno che non si passi proprio il segno.
Sono però abituato a osservare, tendendo magari ad arrivare alla conclusione del “qui non mi vedrete mai più“.
Ritengo che l’Italia sia un museo a cielo aperto, che il buon Dio o la Natura ci ha donato e che gli italioti usano poco e male.
Sono stato tre giorni a Rapallo. Siamo in Liguria, non in Africa, a qualche chilometro da Portofino e non troppo lontani da quella magnificenza che sono le Cinque Terre.
Orbene, avevo qualche ricordo di Rapallo risalente ad alcuni anni fa e devo dire che la situazione è decisamente peggiorata.
Trovo indecente che in un albergo a tre stelle nel centro del paese un turista si trovi nella doccia il sapone di quello/a che ha soggiornato prima, con tanto di peli attaccati (il turista, si sa, perde il pelo…). Che si trovi nel lavabo le tracce del dentifricio di quello/a che ha soggiornato prima. E che si trovi la polvere sul comodino, segno che l’ultima spolverata l’hanno data probabilmente quando c’era ancora la lira in circolazione.
Trovo assurdo che ai margini del centro storico chiuso al traffico, dalla parte opposta del lungomare, si debba fuggire perché asfissiati dai gas di scarico di una fila interminabile di automobili.
Trovo inconcepibile che in un ristorante sul lungomare ci sia un solo bagno, in comune per uomini e donne (quindi, oltretutto fuori legge), con un water che fa vomitare solo a guardarlo. E che si debba sperare che la propria figlia non ne abbia bisogno, perché saresti costretto a dirle “tienila finché torniamo in albergo“.
Trovo ridicolo (per non dire di peggio) che in un bar-pizzeria in pieno centro di Portofino, al momento di pagare il conto (e che conto…) ti senti dire “mi spiace, ma non siamo abilitati ad accettare carte di credito“.
Forse queste sono le regole della massimizzazione dei profitti; per me questi invece sono soltanto ciarlatani e profittatori.
Una volta si diceva “Addavenì Baffone!”; nei confronti di questi invece bisogna dire “Addavenì Bolkestein!“, sperando che l’applicazione di questa (come di altre) direttiva europea mandi questi cialtroni a zappare la terra (ammesso che siano capaci di farlo, perché anche questa attività esige un minimo di testa).
Forse dopo avremo gli stessi servizi di adesso, ma almeno li pagheremo di meno. O forse avremo, allo stesso prezzo, servizi migliori, in quanto averne di peggiori sarà praticamente impossibile.
Inoltrerò una protesta ai servizi turistici del posto, sperando (vanamente?) che serva a qualcosa.
P.S.: le foto un’altra volta…
Ferie, mare e… tasse
Dopo l’antipasto dello scorso week-end, sono arrivate le ferie vere e proprie e, da domani, una settimana di mare con la piccola.
Beh, non proprio il mare della foto… un ben diverso e brodoso adriatico, ma si sa, bisogna anche accontentarsi (in attesa di Honolulu…)
Comunque sono bastati due giorni lontano dalla padania per rendermi ancora più insopportabile del solito questa terra. Dopo una settimana di allontanamento, forse al ritorno mi suiciderò direttamente tra il casello di Reggio Emilia e quello di Campegine-Terre di Canossa (che non ho ancora capito che cazzo di paese sia…).
Settembre sarà un mese denso, di cose già preventivate e di novità (speriamo positive).
Ora pensiamo a rilassarci in quel di Cattolica, che ci vedrà ospiti per il secondo anno consecutivo. Sperando che il tempo sia clemente e che ci regali un settembre “vivibile”.
E se proprio addavenì Poppea, ebbene, ce sottoporremo anche a questo ennesimo sforzo!
Ci rivediamo tra una settimana.
Per intanto vi lascio con qualche spizzico di un libretto che ho trovato stamattina in libreria, “La legge di Monthy” (sottotitolo Se qualcosa può essere tassato, lo sarà):
La costante di Monthy: Le persone vengono tassate in proporzione inversa al loro reddito.
Legge della semplificazione fiscale: Per eliminare una tassa bisogna crearne altre.
Legge della coda: Quando siete in coda per pagare le tasse, la coda va sempre più veloce di quando siete in coda per riscuotere la pensione.
Buon inizio di settembre a tutte/i.