Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Io ci provo…

Quest’anno ho deciso di provarci: https://www.premiocalvino.it/

Non nutro speranze di vincere, ma che qualcuno si accorga della mia storia, quello sì.

C’è stato un periodo della mia vita nel quale anelavo di diventare uno scrittore.

Poi il sogno è naufragato nella banalità, nel lavoro, nella malattia, nelle cure…

Da un po’ di tempo il sogno ha ripreso a bussare.

Stavolta forse con più consapevolezza.

Lo so che saranno ore rubate al sonno, alle camminate, alla cucina, ma come faccio a chiudergli la porta in faccia?

9 Maggio 2024 Posted by | Libri, Storie ordinarie | , | 5 commenti

Gesù e le tasse

La prima cosa che fece Gesù quando entrò a Gerusalemme (e ancora non si è ben capito perché ci sia andato) s’inc… si infervorò contro i guardiani della Legge nel Tempio.

I sommi sacerdoti e gli scribi volevano liberarsi di quel rompipalle, ma erano giorni di festa per la Pasqua e non volevano avere casini con la gente.

I Farisei (che erano notoriamente in combutta con il potere) cercarono di attirare Gesù in una trappola, chiedendogli se era giusto pagare le tasse all’imperatore romano.

Se Gesù avesse risposto di no, sarebbe stato alto tradimento (condoni permettendo); se avesse risposto di sì, si sarebbe inimicato il popolo.

Invece Gesù uscì dall’imbarazzante situazione con un colpo di genio (Marco 12:14-17).

13Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. 14Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». 15Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». 16Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». 17Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.

Tiè!

8 Maggio 2024 Posted by | Manate di erudizione, Religione, Sani principi | | Lascia un commento

E domani… si rientra al lavoro!

I miei interventi chirurgici non sono terminati.

Ora però occorre fare “riposare” i tessuti, capire il risultato finale e quindi programmare le “rifiniture”, che possono essere fatte anche ambulatoriali.

Meglio aspettare settembre, mi hanno detto i medici, salvo imprevisti.

Dopo un’assenza dall’inizio dell’anno e una esperienza di lavoro agile dalla metà di marzo, che avrebbe dovuto terminare a fine maggio, ho invece deciso di rientrare in presenza da domani.

Ormai aveva poco senso continuare a stare a casa, visto che posso uscire tranquillamente (potrei pure andare al mare, fare entrare l’acqua nelle narici, abbronzarmi, con l’unica prescrizione di mettere la protezione solare 50). Anche perché non era semplice il lavoro agile nella mia posizione.

A dire la verità non è che sia proprio entusiasta del rientro. La mia assenza ha lasciato il segno, anche se sono rimasto sempre in contatto con i colleghi e ho comunque lavorato da casa, anche prima del cosiddetto lavoro agile. Quindi i problemi da risolvere sono tutti lì ad aspettarmi.

E poi sono quasi entrato in “modalità pensione”…

Buona settimana a tutte/i.

5 Maggio 2024 Posted by | Salute, Storie ordinarie, Vita lavorativa | , , | 5 commenti

Piccole cose da nulla

Per chi ha visto il film “Magdalene” forse potrebbe aspettarsi qualcosa di più da questa novella, che comunque è suggestiva.

Un venditore di legna e carbone si imbatte casualmente in una ragazza, ospitata nel “convento” e ne rimane impressionato.

E nella sua logica, non si può essere buoni cristiani se ci si gira dall’altra parte e non ci aiuta a vicenda.

E così alla fine…

Una buona occasione per approfondire una vergogna dell’Irlanda durata fino agli anni novanta.

7 aprile 2024 Posted by | Libri, Storie ordinarie | | Lascia un commento

Ogni cosa a suo tempo

Vi sono libri che si vedono esposti ogni volta che si va in libreria e che esercitano un certo fascino, forse perché ricordano i bei tempi andati.

Poi, quando ci si decide finalmente di comprarli, spariscono dalla libreria e bisogna ricorre all’online.

Gorbacev è stato molto probabilmente il più grande politico russo, anche se in patria non è giudicato così positivamente.

Questa sua autobiografia aiuta a comprendere dapprima il metodo di lavoro (e di pensiero) dei funzionari comunisti, abituati a servire il potere, impegnati a mantenere i propri privilegi, senza comprendere la necessità di cambiamenti nella società sovietica, che rischia di rimanere sempre più indietro rispetto le altre società industriali.

I diciotto anni del regno di Breznev (1964-1982) “congelano” l’URSS e alla sua morte il PCUS non trova di meglio che eleggere due ultrasettantenni che rimangono in carica poco più di un anno ciascuno: Andropov e Cernenko. Ma mentre il primo è incline a timidi cambiamenti e porta in segretaria Gorbacev, Cernenko faceva parte dell’ala conservatrice del partito.

Finalmente nel 1985 arriva Gorbacev, con la sua perestrojka e la glasnost.

Gorbacev lo sa che occorre introdurre radicali cambiamenti in URSS e che occorre farlo velocemente.

E così – diremmo oggi – “parte in quarta” e già nel 1986 delinea i suoi obiettivi: l’eliminazione delle armi nucleari dal mondo entro il 2000, la riduzione degli altri armamenti, la liberazione di risorse da impiegare per migliorare la vita delle persone e la tutela dell’ambiente, la democratizzazione della vita politica in URSS, la riforma del PCUS, nuovi rapporti con gli altri Stati.

E così si viene a sapere che nel 1991, pochi mesi prima della dissoluzione dell’URSS, il G7 aveva raggiunto un accordo su un possibile ingresso dell’URSS nell’Unione Europea con lo statu di membro associato e il successivo ingresso nel Fondo monetario internazionale.

Ma ormai è già troppo tardi. I nemici di Gorbacev interni ed esterni (compresi gli USA) preferiscono Eltsin e il suo programma di dissoluzione dell’URSS e di apertura alle privatizzazioni e al mercato, senza controllo.

Il resto è storia dei nostri giorni: chi si presenta come liberatore in breve tempo diventa un dittatore, Eltsin prima e Putin dopo.

Gorbacev è l’unico che apre le porte alle elezioni e permette ai suoi oppositori di sostituirlo, perché questa è la democrazia, qualcosa per cui il popolo sovietico non era forse preparato.

Rimane una grande nostalgia per le speranze che Gorbacev aveva suscitato, di poter costruire quel “socialismo dal volto umano” che era stato represso nei decenni precedenti e che avrebbe forse aperto le porte a un mondo più sicuro, più libero e più giusto, a dispetto di quanto sta accadendo oggi.

Consiglio di leggere il discorso di Gorbacev all’ONU del 7 dicembre 1998, per comprendere quali possibilità abbiamo perduto.


6 aprile 2024 Posted by | Libri, Politica | , | Lascia un commento

C’è ancora domani

E’ arrivato su Netflix il film di Paola Cortellesi uscito a ottobre dell’anno scorso, che non ho potuto vedere al cinema in quanto in convalescenza.

L’interpretazione di Cortellesi è molto intensa, così come quella di Romana Maggiora Vergano, che interpreta la figlia.

La tematica che affronta è senza dubbio degna di attenzione (la violenza nei confronti delle donne, soprattutto nell’ambito famigliare). Per il resto devo dire che il film non mi ha entusiasmato.

La parte migliore è stata quella finale, nella quale si comprende anche il significato del titolo del film.

2 aprile 2024 Posted by | Film | | 2 commenti

4° step

Giovedì 4 aprile quarto intervento chirurgico, stavolta in day hospital.

I medici dicono che sta andando tutto secondo le previsioni.

Dopo il prossimo intervento spero di ricevere previsioni più aggiornate sul possibile rientro nella “vita dei vivi e vegeti” (al momento siamo alla seconda metà di maggio).

In realtà potrei uscire e sono anche uscito per diversi motivi, ma il consiglio di “evitare di prendere raffreddori” mi spinge alla prudenza.

Però oggi una spesuccia al supermercato l’ho fatta, in orario poco frequentato, e ho comprato le fragole…

29 marzo 2024 Posted by | Salute | | Lascia un commento

L’inferno di Rosa e Olindo

Questo libro di Riccardo Bocca ricostruisce la strage avvenuta l’11 dicembre 2006 a Erba, in Brianza, per la quale stanno scontando l’ergastolo Rosa Bazzi e Olindo Romano, in attesa della (probabile) revisione del processo.

Una strage nella quale morirono quattro persone (compreso un bimbo di due anni) e una quinta si salvò per miracolo.

Circa un mese dopo vengono arrestati due vicini di casa, che erano in lite perenne con la proprietaria della casa, uccisa insieme al figlio, alla madre e a una vicina: Rosa e Olindo.

Due persone schive, un po’ strane, morbosamente attaccate l’una all’altra, poco istruite, alquanto credulone.

Il libro non sposa la posizione innocentista, ma fa rilevare tutte le contraddizioni di ben tre sentenze che ne hanno decretato la colpevolezza. E non solo delle sentenze: pure i carabinieri e i magistrati hanno sposato subito la tesi della loro colpevolezza, adottando azioni criticabili. Interrogatori con promesse di sconti di pena in caso di confessione; verbali di perquisizione dai quali risultano presenti carabinieri che invece non c’erano; indizi su presenze di estranei non presi in considerazione; dialoghi e di scritti valutati solo per la parte tesa a dimostrare la colpevolezza degli indagati.

Personalmente sono sempre stato convinto della non colpevolezza dei due disgraziati che stanno in galera e leggendo questo libro me ne sono convinto ancora di più.

La strage era troppo efferata per rimanere impunita, occorreva trovare subito uno o più colpevoli e così è stato. L’ideale sarebbe stato scoprire colpevoli extracomunitari, ma purtroppo non è stato possibile.

Ora vediamo come va a finire.

23 marzo 2024 Posted by | Storie ordinarie | | 1 commento

Il trafiletto

Per motivi che mi sono ancora sconosciuti, mi capita di svegliarmi a notte fonda, oppure quando la notte sconfina nei barlumi del mattino, e di avere difficoltà a riprendere sonno.

Allora non insisto e preferisco mettermi a leggere qualcosa, finché il sonno ricompare (se ricompare).

Stamattina, leggendo il quotidiano locale, mi sono imbattuto in questo trafiletto, che mi ha colpito:

Muore sotto il treno: un anno fa aveva perso la fidanzata

Il giorno prima ha detto che non sarebbe andato al lavoro e ha chiesto a chi voleva bene di pensare per favore al cane. A chi gli ha chiesto poi se stesse bene, ha risposto che non c’era problema, di stare tranquilli. Invece ieri quel giovane piacentino di 34 anni ha perso la vita dopo essere stato travolto da un treno verso le 10 del mattino a San Nicolò. Per raggiungere i binari è passato dalla strada sterrata in zona Cattagnina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, il 118, i vigili del fuoco, la polizia ferroviaria. Purtroppo
il giovane era già morto. Nel febbraio del 2023 aveva perso la fidanzata in un terribile incidente a Calendasco, poco distante dal luogo in cui – secondo le prime ricostruzioni di ieri – avrebbe deciso
di togliersi la vita.

E allora mi sono chiesto cosa dovesse aver provato questo giovane per compiere un gesto così estremo e se questo gesto fosse legato alla morte della fidanzata.

E mi sono anche chiesto se effettivamente nessuno si sia accorto del suo dramma.

Avrebbe potuto essere mio figlio.

Un semplice trafiletto.

Nella stessa giornata, un annuncio funebre di un ragazzo di 35 anni, la foto in atteggiamento pensieroso, forse leggermente triste.

Uno che avrebbe voluto vivere e non ha potuto.

Un altro che avrebbe potuto vivere e non ha voluto.

Strana la vita…

21 marzo 2024 Posted by | Storie ordinarie | | Lascia un commento

I buoni e i cattivi

Da giovane, uno dei miei cantautori preferiti era Edoardo Bennato.

Uno degli album preferiti era I buoni e i cattivi, uscito nel 1974.

A quel tempo non avevo lo l’impianto stereo, come invece era diffuso tra i miei amici, e quindi le canzoni dovevo sentirle alla radio oppure a casa di chi aveva lo stereo.

Soltanto qualche anno dopo i miei genitori mi regalarono uno stereo portatile, ma tanto non avevo i soldi per le cassette…

I buoni e i cattivi conteneva canzoni che ancora oggi per me sono mitiche: Un giorno credi, Bravi ragazzi, In fila per tre, Salviamo il salvabile.

Al di là dell’album di Bennato, era bello poter dividere il mondo tra buoni e cattivi: a quel tempo, con la guerra in Vietnam, i buoni erano i Vietcong e i cattivi gli statunitensi.

Anche oggi c’è chi vorrebbe dividere il mondo in buoni e cattivi.

Il primo e più grande cattivo di oggi è Putin con la sua Russia, contro la quale si minaccia addirittura una guerra atomica. Putin – si dice – è un dittatore e noi – parafrasando una pubblicità – con i dittatori mai!

Ok, proviamo a prendere sul serio questa affermazione e spostiamoci un po’ più in là, per esempio in Cina: è una democrazia come la intendiamo noi? Xi Jinping è stato eletto dal Congresso nazionale del Partito comunista cinese, non esattamente quello che intendiamo noi. E poi con la Cina siamo in guerra commerciale, quindi le elezioni c’entrano poco.

Ma andiamo oltre: il Pakistan come sta messo? Insomma… ma il Pakistan è nostro amico, e poi c’ha pure la bomba atomica. E’ vero che tanti terroristi hanno base in Pakistan, ma è nostro amico e quindi chiudiamo un occhio.

L’India? Il secondo Paese più popoloso al mondo, il 72% della popolazione è in grado di leggere e scrivere (quasi meglio dell’Italia). Ma c’hanno il turbante e usano spezie che impuzzolentiscono le scale dei condomini. Non possono essere democratici. Amici? Forse…

Afghanistan e Iran super cattivi e nemici, anzi nemicissimi. C’abbiamo provato a portare la democrazia agli afghani, a suon di bombe, ma non c’è stato niente da fare.

Arabia Saudita? Mohammed bin Salman è un re o qualcosa di simile. I re non si eleggono mica, vedi Inghilterra: mica abbiamo eletto Carlo III. E poi è nostro amico e c’ha un sacco di petrolio e quindi un sacco di soldi.

Egitto, dove sta adesso la mostra Presidenta della Consiglia? Al Sisi alle ultime elezioni ha preso il 97% dei voti. No, dico, il 97%, roba che Putin se lo sogna. Che poi l’unica volta che hanno votato veramente, gli egiziani hanno combinato un casino, perché hanno fatto vincere un islamico, che dopo un anno abbiamo rovesciato, perché si sa che le elezioni degli altri per noi occidentali valgono solo se ci piace il risultato. E poi l’Egitto ci serve per tenere a bada i migranti, quello che non riesce a fare la Libia. E comunque è un amico.

Potrei andare avanti all’infinito, ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: il mondo non si divide tra buoni e cattivi ma tra amici e nemici.

E gli amici sono i buoni, mentre i nemici sono i cattivi.

Non c’è bisogno di grandi studi filosofici in materia.

Eccheccazzarola…

17 marzo 2024 Posted by | Politica | | Lascia un commento