Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Gesù e le tasse

La prima cosa che fece Gesù quando entrò a Gerusalemme (e ancora non si è ben capito perché ci sia andato) s’inc… si infervorò contro i guardiani della Legge nel Tempio.

I sommi sacerdoti e gli scribi volevano liberarsi di quel rompipalle, ma erano giorni di festa per la Pasqua e non volevano avere casini con la gente.

I Farisei (che erano notoriamente in combutta con il potere) cercarono di attirare Gesù in una trappola, chiedendogli se era giusto pagare le tasse all’imperatore romano.

Se Gesù avesse risposto di no, sarebbe stato alto tradimento (condoni permettendo); se avesse risposto di sì, si sarebbe inimicato il popolo.

Invece Gesù uscì dall’imbarazzante situazione con un colpo di genio (Marco 12:14-17).

13Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. 14Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». 15Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». 16Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». 17Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di lui.

Tiè!

8 Maggio 2024 Posted by | Manate di erudizione, Religione, Sani principi | | Lascia un commento

Bigon

(Sibilla Barbieri)

Il Veneto è stata la prima Regione a discutere una legge sul fine vita.

Pare che anche il Presidente Zaia (leghista) fosse favorevole.

La legge, ovviamente, non è passata, anche per merito della consigliera Anna Maria Bigon, ovviamente del PD, che si è astenuta.

Io vi invito a leggere la lettera che la madre di Sibilla Barbieri (malata oncologica che a ottobre dello scorso anno è andata a morire in una clinica svizzera, nella foto) ha inviato a Repubblica.

Ma soprattutto vi invito a vedere l’intervista che la stessa Sibilla ha rilasciato a Repubblica, poco prima di morire.

Al riguardo voglio sottolineare un aspetto: la caratteristica di questi cattolici come Anna Maria Bigon è quella non solo di imporre le proprie convinzioni (che già sarebbe sbagliato), ma anche (e soprattutto) impedire agli altri di esercitare i propri diritti.

Il caso è esemplare: una legge sul fine vita non obbliga nessuno a utilizzarla, ne dà la possibilità, e questa libertà al cattolico proprio non va giù.

Che poi per il cattolico c’è sempre un motivo per limitare i diritti degli altri: c’è sempre qualcosa che andava fatto, che andava fatto prima, che andava fatto diversamente… Stavolta mancavano le cure palliative, se ci fossero state, sarebbe mancato qualcos’altro.

Questo modo di pensare è comune anche alla destra (e in alcuni casi, purtroppo, anche alla sinistra). Prendiamo il caso del MES: l’Italia non lo ratifica (ovvero non ratifica le modifiche), impedendo così agli altri Paesi di usufruirne.

Siamo nell’era del divieto…

Spero che Sibilla abbia trovato la pace.

28 gennaio 2024 Posted by | Sani principi, Storie ordinarie | | Lascia un commento

C’è qualcosa che non funziona…

In più di un’occasione mi è capitato di dire che per capire molti comportamenti odierni delle persone ci vogliono gli antropologi, perché è tutto il genere umano ad avere subito una mutazione genetica.

Ieri una persona mi ha detto a proposito del recente terremoto in Marocco: ma perché dobbiamo mandare aiuti? Manco noi stiamo messi bene, e poi sai quanti marocchini abbiamo ospitato in questi anni?

Cioè – ho risposto – se tu cammini e vedi una persona che cade non l’aiuti, ma pensi: “con tutti i problemi che ho io, mica ho tempo di pensare a questa qui” e te ne vai per la tua strada. Il tuo cervello è andato in fumo.

Praticamente viene uccisa una donna al giorno da parte di ex mariti, fidanzati, conviventi, adolescenti, ecc.

Proibiamo il porno ai minorenni/giovani/adolescenti!

Da giovani si andava dal barbiere perché aveva i giornaletti porno, ma quando si usciva mica si saltava addosso alle ragazze. Sapevamo benissimo distinguere la finzione dalla realtà, anche quando si andava a vedere i film porno: chi si comportava male con le donne lo faceva perché era stronzo di suo, mica per quello che vedeva sullo schermo o sulla carta stampata.

C’è qualcos’altro che è cambiato(in peggio) in questi decenni, che ha comportato un cambiamento nella natura delle persone. Per questo ci vogliono gli antropologi (magari in team con gli psichiatri).

E poi, dulcis in fundo, dato che l’esempio (buono o cattivo) viene sempre dall’alto, quando abbiamo fior di parlamentari che votano per salvare il loro leader che è andato a puttane con le minorenni (ricordate?), come possiamo condannare il buon padre di famiglia che fa altrettanto nelle buie stradine delle nostre periferie urbane?

Lo dico per i cattolici che sbandierano i loro “principi non negoziabili“, mica per me…

11 settembre 2023 Posted by | Questa poi..., Sani principi, Storie ordinarie | , | Lascia un commento

Essere mortale

Come scegliere la propria vita fino in fondo.

A chi consiglio questo libro?

Potrei rispondere “a chi sente avvicinarsi la fine”, oppure “a chi pensa di avere oltrepassato la metà o più della propria vita”, magari a chi ha una malattia.

Oppure a chi sente sulle proprie spalle tutte e tre queste condizioni.

Ma le cose non stanno soltanto così.

E’ un libro particolare, quello del dottor Atul Gawande, medico statunitense di origine indiana.

Ne sono venuto a conoscenza attraverso un altro libro e, se devo dire la verità, all’inizio mi aspettavo un’altra cosa, poi ho capito che in realtà ero io che stavo fuggendo da lui: mi aspettavo un’altra storia perché anch’io, come la stragrande maggioranza delle persone, pensano che sia intempestivo pensare ai propri ultimi giorni/mesi/anni di vita e quindi ci arriviamo impreparati.

Questo libro, scritto da un medico, ci insegna una cosa fondamentale: la medicina (e i medici di conseguenza) è fatta per curare le malattie ed è molto restia ad arrendersi di fronte a malattie incurabili, quindi finisce per prolungare vite senza più alcun senso, magari prigioniere di dolori insopportabili.

La medicina e la sanità pubblica hanno modificato la traiettoria delle nostre vite, che diventano una lunga, lenta dissolvenza: praticamente ci disfiamo.

Attraverso i racconti emozionanti degli ultimi periodi di vita di alcuni suoi pazienti (compreso il padre), afflitti da tumori, ci porta a riflettere su cosa rende degna di essere vissuta la vita quando siamo vecchi: non certamente prolungarla a tutti i costi. Meglio rendersi conto di quando occorre smettere di combattere e accettare la legge che alla fine quello che vediamo come il nemico (la morte) vince sempre.

Nella vecchiaia e nella malattia sono necessari due tipi di coraggio. Il primo è il coraggio di affrontare la realtà della mortalità, che è già difficile di per sé. Il secondo è ancora più difficile da percorrere: è il coraggio di agire in base alla verità che abbiamo scoperto.

Per fortuna che di fronte ai danni che provoca la medicina “curativa”, ci sta una branca che ci aiuta a percorrere il nostro “ultimo miglio”: si chiama cure palliative, domiciliari o in hospice.

Per chi non conosce questa realtà, questo libro è molto illuminante.

10 dicembre 2022 Posted by | Sani principi, Un po' di me | | 3 commenti

Giornata di m…

Succede quando hai a che fare con qualcuno che disprezzi.

Il disprezzo è un sentimento pesante, che si riserva a poche, anzi pochissime persone.

E’ la merdaccia di fantozziana memoria?

Peggio.

E’ una persona priva di dignità, di moralità, di rispetto per gli altri.

E’ come uno che spacciatore di droga ai ragazzini?

Peggio.

Vabbe’… lassamo perdere… domani inizia dicembre, il mese di Natale (che non è una minaccia. O forse sì?).

30 novembre 2022 Posted by | Sani principi, Storie ordinarie, Un po' di me | | 2 commenti

La scuola

400 (quattrocento) suicidi all’anno di studenti?

Umberto Garimberti – psicologia dell’insegnamento

Sticazzi!

27 Maggio 2022 Posted by | Manate di erudizione, Sani principi, Storie ordinarie | | 2 commenti

Viva gli alpini?

Tanti anni fa, nella seconda metà degli anni ottanta, un giorno fu organizzata una festa per l’inaugurazione della nuova sede di Alleanza Nazionale (erede del “glorioso” MSI).

AN aveva aperto una sede adiacente alla centralissima piazza del paese, di fianco al Comune, quasi a simboleggiare la prossima conquista del palazzo (cosa che effettivamente avvenne nel 2004, mettendo fine a decennali amministrazioni di sinistra, principalmente per colpa della stessa sinistra).

Alla sera, dopo i festeggiamenti, i partecipanti si sparsero un po’ per il paese.

Un gruppetto di una decina di persone si radunò in piazzetta Garibaldi, di fronte a un bar ancora aperto.

Erano persone in gran parte di mezza età, con la camicia nera, chiari nostalgici del tempo che fu.

Io mi trovai a transitare sullo stesso marciapiedi dove stavano loro, insieme a una mia amica; a quel tempo ero vicesindaco.

Lo occupavano praticamente tutto il marciapiedi.

Era sera tardi e in giro non c’era quasi nessuno.

Quando ci videro arrivare, notai perfettamente che quando si accorsero che doveva passare una donna, si ritrassero come le acque del Mar Morto al passaggio di Mosè (o era il Mar Nero? O il Mar Giallo?).

Nessuno sguardo oltraggioso o beffardo, nessun commento, forse ci salutammo anche, non ricordo.

Mi colpì la rapidità con la quale ci fecero passare.

Mi sono ricordato di questo fatto in questi giorni, dopo le polemiche sulle offese alle donne avvenute a Rimini, durante l’adunata nazionale degli alpini.

Dovrei quindi concludere che i fascisti rispettano le donne e gli alpini no?

No, concludo che i deficienti stanno da tutte le parti (purtroppo) e che la responsabilità è sempre personale (e non solo quella penale).

Certo, se poi qualcuno fa qualcosa per prevenire certi fattacci allora è tutto di guadagnato…

16 Maggio 2022 Posted by | Politica, Sani principi, Storie ordinarie | , | 3 commenti

No

Qualche mese fa, a tavola, improvvisamente mia figlia mi ha fatto una domanda.

Papà, ma un uomo che dà uno schiaffo a una donna si può perdonare?

No.” è stata la mia risposta.

Non so se è stata la risposta giusta e non so nemmeno se e in quale misura mia figlia ne terrà conto.

Quello che mi interessava, in quel momento, era che lei ricevesse un messaggio chiaro, semplice e inequivocabile da suo padre.

Soprattutto di questi tempi.

C’è una bella canzone di Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico, presentata a San Remo nel 2018: Imparare ad amarsi, ma… “bisogna imparare a lasciarsi quando è finita”.

21 novembre 2021 Posted by | Sani principi, Storie ordinarie, Un po' di me | | 3 commenti

Ciao Raffaella

C’era una volta un’Italia più povera, più bacchettona, più rurale, quasi pezzente, dove poteva capitare che una famiglia povera (la mia) abitasse accanto a famiglie ancora più povere e fosse l’unica ad avere un televisore.

E allora poteva capitare che al sabato sera ci si ritrovasse tutti su un divano mezzo sfondato a guardare la televisione e quando c’era lei era sempre una festa.

E lei era Raffaella Carrà, la ballerina/presentatrice bionda verso la quale mai ho sentito pronunciare dalle donne che la guardavano una parola di critica o di disapprovazione.

Ci sono persone che diamo per scontato che ci saranno sempre; anche se scompaiono dalla scena per lungo tempo, sappiamo che esistono, pronte a tornare alla ribalta. Una di queste è stata sicuramente Raffaella, che con il passare degli anni è diventata ancora più bella e affabile, sempre con il sorriso sulle labbra, mai saccente.

Mi piace ricordarla così, in versione maghella e nello splendore dei suoi quarant’anni.

19 luglio 2021 Posted by | Notizie dal mondo fatato, Ricordi, Sani principi, Storie ordinarie | | 2 commenti

Me ne frego!

Quindi si riapre dal 26 aprile.

A pezzi, ma si riapre.

I numeri lo consentono?

Me ne frego!

La sanità è ancora sotto pressione?

Me ne frego!

Le RSA sono ancora chiuse?

Me ne frego!

Muoiono gli anziani e i soggetti deboli?

Me ne frego!

L’importante è andare a mangiare la sera gli spaghetti allo scoglio o la fiorentina; andare in palestra o in piscina; allo stadio o a teatro.

Non è cambiata l’emergenza pandemica, sono cambiati i valori di riferimento.

E’ il “me ne frego” di vecchia memoria, perché gli italiani sono rimasti quelli del ventennio (per lo meno la maggioranza).

17 aprile 2021 Posted by | Sani principi, Storie ordinarie | , | 4 commenti