L’inferno di Rosa e Olindo
Questo libro di Riccardo Bocca ricostruisce la strage avvenuta l’11 dicembre 2006 a Erba, in Brianza, per la quale stanno scontando l’ergastolo Rosa Bazzi e Olindo Romano, in attesa della (probabile) revisione del processo.
Una strage nella quale morirono quattro persone (compreso un bimbo di due anni) e una quinta si salvò per miracolo.
Circa un mese dopo vengono arrestati due vicini di casa, che erano in lite perenne con la proprietaria della casa, uccisa insieme al figlio, alla madre e a una vicina: Rosa e Olindo.
Due persone schive, un po’ strane, morbosamente attaccate l’una all’altra, poco istruite, alquanto credulone.
Il libro non sposa la posizione innocentista, ma fa rilevare tutte le contraddizioni di ben tre sentenze che ne hanno decretato la colpevolezza. E non solo delle sentenze: pure i carabinieri e i magistrati hanno sposato subito la tesi della loro colpevolezza, adottando azioni criticabili. Interrogatori con promesse di sconti di pena in caso di confessione; verbali di perquisizione dai quali risultano presenti carabinieri che invece non c’erano; indizi su presenze di estranei non presi in considerazione; dialoghi e di scritti valutati solo per la parte tesa a dimostrare la colpevolezza degli indagati.
Personalmente sono sempre stato convinto della non colpevolezza dei due disgraziati che stanno in galera e leggendo questo libro me ne sono convinto ancora di più.
La strage era troppo efferata per rimanere impunita, occorreva trovare subito uno o più colpevoli e così è stato. L’ideale sarebbe stato scoprire colpevoli extracomunitari, ma purtroppo non è stato possibile.
Ora vediamo come va a finire.
Penso che cmq siano in carcere perchè riconosciuti colpevoli dal sopravvissuto…. Non saprei Cmq, certo se n’è parlato tanto
Commento di Neogrigio | 29 marzo 2024 |