Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Jane Goodall

Orphan chimpanzee at Tchimpounga Sanctuary grooms Dr. Jane Goodall

National Geographic mi aiuta a svicolare un po’ dalle frenesie delle notizie quotidiane sui Gentiloni, Berlusconi, Dalemoni, Meloni e compagnia bella. Almeno una volta al mese leggere qualcosa di veramente importante (come lo è questo nostro povero e bistrattato pianeta) fa piacere.

Questo mese il servizio di copertina è dedicato a Jane Goodall, che – lo confesso – prima di tre giorni fa non sapevo manco che esistesse (però sapevo dell’esistenza dei Salvini, dei Franceschini, dei grillini, dei Renzini).

Era un bel pomeriggio di metà maggio quando è scesa dall’auto davanti all’Auditorium di Roma per il suo primo incontro del Festival delle scienze organizzato da National Geographic. – scrive il direttore nell’editoriale – Ma anziché recarsi verso l’ingresso, dove la attendeva una piccola folla emozionata, è andata a sorpresa nella direzione opposta, rincorsa dai fotografi. E si è soffermata a lungo ad accarezzare due splendidi cavalli dei carabinieri che stazionavano di là della strada. E loro, docili, hanno chinato la testa. Sono stati pochi istanti, che tuttavia dicono molto di lei e del suo amore per gli animali. Tutti gli animali, non solo i suoi scimpanzé di Gombi Stream.

Per chi volesse saperne di più di questa “biondina slanciata che dedica più tempo alle scimmie che agli uomini” (come la definì un  comunicato della Associated Press del 1962), che ha dovuto superare lo scetticismo dell’establishment scientifico composto in maggioranza da uomini, che ha completato un dottorato alla Cambridge University (tra i pochi ammessi senza laurea), che ha formato generazioni di scienziati e ha scritto decine di libri, può consultare il sito della Jane Goodall Institute Italia.

Quella di Jane è una straordinaria storia di passione per la natura e gli animali, soprattutto gli scimpanzé, dei quali scoprì caratteristiche fondamentali e fino a quel momento sconosciute. E’ una storia di determinazione e di serenità contagiosa, che trasmette ai giovani che incontra.

E’ una storia, insomma, che merita di essere conosciuta (al posto di quella di Brunetta, Di Maio e La Russa).

L’ abbraccio dello scimpanzé Wounda a Jane Goodall

8 ottobre 2017 - Posted by | Storie ordinarie |

9 commenti »

  1. Mi ha ricordato la storia della grande Dian Fossey che dedicò la sua vita ai gorilla, difendendoli anche a rischio della propria vita, ed infatti fu uccisa per questo, speriamo che questa scienzata possa proseguire il suo operato in tranquillità, comunque non la conoscevo nemmeno io. Buona domenica.

    Commento di Silvia | 8 ottobre 2017 | Rispondi

  2. Quello che la D.ssa Goodall fà … ha del prodigioso !
    Mi ha commosso il suo accogliere uno scheletrico scimpanzeino come una mamma accoglie il suo bambino denutrito, e il suo aver reso quell’ esserino un bellissimo esemplare di scimpanzè !
    Grazie, @Aquilanonvedente per averci mostrato questo struggente link ! 🙂

    Commento di cavaliereerrante | 8 ottobre 2017 | Rispondi

  3. Che bello vero? La dolcezza

    Commento di lali1605 | 8 ottobre 2017 | Rispondi

  4. Quanto mi manca la vita a contatto con la natura! Io un giorno o l’altro scapperò, eleggerò dimora in una casetta di legno nel bosco e vivrò felice e beata quel che resta del giorno.

    Ho un figlio(ccio) che fa più o meno la vita della dottoressa (lui è biologo), e pubblica certe immagini della sua vita e degli animali con cui divide la terra che mi fanno sbavare d’invidia.

    Commento di Diemme | 9 ottobre 2017 | Rispondi

  5. Ohibò …. 😳

    Commento di cavaliereerrante | 13 ottobre 2017 | Rispondi


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