Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Nel continente nero

NEL CONTINENTE NERO di Francesco Cancellato

Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it.

In questo libro ci porta a fare un giro nella “nuova” destra europea.

Inizia con la Francia (fra pochi giorni si vota e la Le Pen è data per vincitrice), dal Front National guidato da Jean-Marie Le Pen al Rassemblement National, guidato da Marine Le Pen. Interessante l’osservazione che a monte del partito vi siano due questioni che la Francia non ha ancora risolto e che si chiamano Petain (cioè il sostegno politico e sociale fornito al nazismo) e Poujade (cioè il mal digerito processo di decolonizzazione). Attorno al Front si da vita a un “cordone sanitario” per tenerlo fuori dai giochi politici. Poi arriva Marine, con la sua radicale opposizione a una Francia multiculturale e soprattutto all’islamismo, in quanto minaccia alla laicità francese.

Si passa poi alla Spagna e a Vox, un partito di estrema destra che in pochi anni (nasce nel dicembre 2013) ha consolidato un risultato elettorale a doppia cifra e con il quale il Partito Popolare sarebbe favorevole a formare una maggioranza di governo. Il franchismo è sempre stato presente nella giovane democrazia spagnola e anche nel corpo dello Stato.

Arriviamo in Italia e in particolare alla Lega, ai suoi rapporti con la Russia di Putin. L’associazione culturale Lombardia-Russia nasce nel febbraio 2014, in piena crisi ucraina. Savoini, il fondatore, sostiene l’annessione della Crimea; la Lega invia addirittura “osservatori” al referendum per l’annessione ed è contraria alle sanzioni dell’UE.

In Svezia, l’estrema destra è rappresentata dai Democratici Svedesi, nati nel 1988, partendo da qualche migliaio di voti (5.000 nel 1991) e con solide radici nel nazismo. Nel 2002 arrivano a 80.000 voti, dopo essersi ripuliti un po’ la faccia. Dopo una ulteriore ripulitura (al posto della fiamma fa capolino un anemone giallo e blu nel simbolo) e nel 2016 i voti raddoppiano. Nel Paese pesano gli immigrati giunti dai Paesi dell’Est, aumenta il tasso di rischio di povertà e la criminalità e arriva una nuova crisi dei rifugiati: quella del 2015 dei siriani. Nel 2010 altro raddoppio di voti, così come nel 2014 e nel 2018 diventano il terzo partito del Paese. Nel 2022 con oltre il 20% diventano il secondo partito e garantiscono l’appoggio al governo di centro-destra.

In Ungheria sbanca invece il partito di Orban (Fidesz), finanziato in origine da George Soros, che diventerà poi il suo più acerrimo nemico. Nato come formazione progressista, Orban sposta il partito sempre più a destra (perdendo diversi co-fondatori) e accentra il potere su di sé, vincendo le elezioni nel 1998. Le perde nel 2002 e nel 2006 e avvia una massiccia campagna di occupazione dei media. Dall’UE arrivano montagne di soldi che il governo gira agli enti locali, in gran parte governati da Fidesz, che fa incetta di quotidiani, periodici, tv. Nel 2010 Orban vince le elezioni con il 52% dei voti e da l’avvio al suo modello di Stato autocratico, approvando una nuova Costituzione che entra in vigore il 1° gennaio 2012. Lo stesso Orban in un comizio del 2014 spiega che il suo obiettivo è quello di costruire uno Stato illiberale, avendo come modello Russia, Turchia e Cina.

In Polonia il più grande partito di destra è il PiS (Diritto e Giustizia) che ora esprime il Presidente della Repubblica Duda (quello che disse che l’omosessualità è un flagello ancora peggiore del comunismo). Alla sua destra sta comunque un altro partito (al peggio non c’è mai fine), alla cui destra ce ne sta un altro ancora. Tutti e tre sono partiti radicali cattolici. Nella loro galassia si colloca l’associazione fondamentalista cattolica Ordo Iuris, in rapporti con tutte le associazioni conservatrici e ultracattoliche mondiali.

In Germania l’estrema destra è rappresentata da AFD, contraria alla dittatura “ecosocialista”. Il cambiamento climatico è una delle principali preoccupazioni degli elettori tedeschi e AFD ne approfitta per raccogliere voti nel settore opposto dell’opinione pubblica. Dopo essersi anch’esso ripulito la faccia, dal 2023 AFD occupa stabilmente il secondo posto nei sondaggi.

E alla fine torniamo in Italia, anzi per essere precisi a Fratelli d’Italia e alla sua leader Meloni. Si parte dal 2012, quando Berlusconi finge di ritirarsi dalla leadership del PDL e aprire alle primarie per scegliere il suo successore. Come spesso accade, cambia idea nel giro di qualche mese e la Meloni lascia il PDL e fonda un nuovo partito. L’avvio è problematico, con percentuali da prefisso telefonico: nel 2014 è al 3,7%, nel 2018 al 6,4%, ma poco in confronto alla Lega di Salvini che supera il 34%. Poi nel 2019 il Matteo manda in crisi il governo e finisce all’opposizione e Fratelli d’Italia accelera la sua ascesa. Il resto è storia di oggi.

Ci sono alcuni caratteri comuni di tutte queste formazioni politiche di destra: sono cattoliche, cattolicissime, qualcuna addirittura cristiana; sono contrarie all’aborto, visto come omicidio puro e semplice; l’omosessualità è vista come il fumo negli occhi; sono razziste e antisemite; hanno radici ideologiche nel nazismo e nel fascismo; ovviamente sono anticomuniste. Le eccezioni a questi caratteri comuni possono essere dettate da fattori individuali di qualche dirigente.

Il libro ovviamente è molto più denso di particolari di quelli che ho elencato e ha pure una ventina di pagine di bibliografia.

25 giugno 2024 Posted by | Libri, Politica | , | Lascia un commento