Libere
Sottotitolo: “Il nostro NO ai matrimoni forzati“.
Fatima, Yasmine, Zoya, Khadija e X sono le cinque autrici di questo libro (i nomi sono di fantasia) che non incontreremo mai, perché hanno deciso di raccontare le loro storie di ribellione a matrimoni forzati, rinunciando alla loro identià e allontanandosi dalle loro famiglie, per ricostruirsi una vita.
Donne che sono riuscite a chiedere aiuto, che sono sfuggite alla prigionia e anche alla morte.
X è la sola che ha deciso di tornare in famiglia e non ha potuto nemmeno farsi intervistare, ma ha rilasciato una testimonianza scritta.
Sono pakistane, bengalesi, marocchine.
Una breve cronologia ricorda i casi più eclatanti, a iniziare da Maria Rosa Vitale che nel 1939 in Sicilia viene rapita per tre giorni, stuprata e alla fine rifiuta il matrimonio riparatore e, sostenuta dal padre, denuncia lo stupratore, passando per Kaur Balwinder, di origine indiana che nel 2012 nel piacentino viene uccisa dal marito e gettata nel Po perché troppo “disinvolta”, fino ad arrivare a Saman Abbas che nel 2021 a Novellara sparisce e viene ritrovata un paio di mesi fa, seppellita in un casolare abbandonato, per lo stesso motivo.
Nel 1997 in Romagna è stata fondata l’associazione Trama di Terre, per contrastare le discriminazioni e la violenza sulle donne e fornire assistenza.
In Italia fino al 1981 era consentito il matrimonio riparatore. Nel 1965 Franca Viola, diciassettenne siciliana, viene rapita dal mafioso Filippo Melodia. La polizia riesce a rintracciarli e lei, sostenuta dalla famiglia, si oppone al matrimonio e fa condannare il suo rapitore. E solo nel 1996 la violenza sessuale diventa un reato contro la persona e non contro la morale pubblica. E, dulcis in fundo, è dal 2019 che è stato introdotto nel nostro ordinamento il reato di costrizione o induzione al matrimonio.
Uno dei primi report sul fenomeno indica che dopo due anni dalla legge sono state censite 35 denunce. L’85% sono a danno di donne; un terzo dei casi riguarda minorenni; il 57% sono pakistane; la la maggior parte delle violenze si sono verificate al Nord Italia.
Da leggere: Non sottomessa, di Ayaan Hirsi Ali.
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