Il lavoro con gli anziani in casa di riposo
La “managerializzazione” delle attività di cura porta a vedere il lavoro con gli anziani (e i disabili) solo come accompagnamento alla morte.
Le attività vengono standardizzate per risparmiare, principalmente sul personale.
In struttura non entra una persona con una storia alle spalle, ma un “utente”, se va bene un “ospite”, se va proprio male un “malato” (perché anche la sola vecchiaia viene considerata una malattia).
Le strutture pubbliche si salvano un po’ di più, ma quelle private (cooperative comprese) sono un disastro: l’obiettivo è il guadagno.
Non esiste alcuna valorizzazione del personale, chiamato soltanto a rispettare tempi di lavoro sempre più ristretti, evitando qualsiasi “sgarro” dalle procedure.
Certo, ci sono anche le eccezioni, ma sono appunto tali.
Agli inizi della mia carriera, quando un operatore guadagnava circa un milione e duecentomila lire al mese, un giorno vidi la busta paga di una dipendente della cooperativa che lavorava all’interno della nostra struttura: per lo stesso lavoro percepiva ottocentomila lire al mese, un terzo in meno del suo collega.
Le cose oggi non sono cambiate: l’assistenza è la sorella povera della sanità, e quando la sanità sta messa male, l’assistenza è al collasso.
E lo Stato invece di investire e controllare, prima appalta i servizi al massimo ribasso, poi manda i NAS, come se militarizzando i controlli si risolvessero i problemi.
Confermo. Con dolore devo affermare che purtroppo è così. Non è più la persona al centro, ma il denaro, in qualsiasi RSA, pubblica o privata. Forse è sempre stato così, ma ora…la situazione è inaccettabile, sia per gli ospiti che attendono, attendono finché non chiedono più, soprattutto per i sensi di colpa che si fanno nell’essere consapevoli della situazione. Ma pure per i famigliari che sono disonestamente rassicurati. E sia per il personale che, per non essere minacciato di licenziamento, deve accettare lavoro e orari massacranti.
Grazie del Post, “aquilanonvedente”!
Nessuno ha più voglia di investire risorse sulla vecchiaia.