Cambiare l’acqua ai fiori
Mi aggiungo alla schiera (folta?) dei lettori (e acquistatori) di questo libro, più per curiosità che altro.
Secondo me è sopravvalutato.
Sebbene la storia sia gradevole, la protagonista risulti anche simpatica e l’ambientazione sia originale (un cimitero, stranamente popolato di visitatori), i continui cambi di prospettiva e di voce narrante a volte disorientano un po’.
Non lo ritengo certo all’altezza de “L’eleganza del riccio”, sebbene non mi spiaciuto leggerlo (comunque avrei potuto prenderlo in biblioteca).
Alla fine gli editori ringraziano gli acquirenti per averlo acquistato, contribuendo a salvare migliaia di posti di lavoro messi in pericolo dall’industria della contraffazione dei libri.
Praticamente ho fatto anche un’opera buona…
Io sono una fan di Valerie Perrin ho letto tutti i suoi libri.
Cambiare l’acqua ai fiori non è un capolavoro, ma è ben strutturato, a volte spiazzante. Violette rimane nel cuore e l’atteggiamento che ha verso i defunti, i parenti e le tombe lo considero consolante.
Certo non è perfetto, alla fine è un po’ troppo sdolcinato, ma è anche bello pensare che nella vita esistebil riscatto dalle brutture.
*esista il riscatto….