I carabinieri di Piacenza
Credo che a pochi sia sfuggito quello che è emerso nei giorni scorsi a proposito della caserma dei carabinieri Levante di Piacenza: traffico di droga, festini a luci rosse, torture, ecc.
Ovviamente i politici locali si sono dichiarati tutti stupiti, attoniti, sbalorditi, increduli e via dicendo.
Ovviamente tutti hanno dichiarato che sì, ok, adesso sono venute fuori cose turpi, ma gli oltre centomila carabinieri sono puliti, perdincibacco.
Io vorrei fare invece un paio di considerazioni.
La prima la ripeto ormai da anni: non è normale che noi abbiamo l’esercito che scorrazza per il Paese, a occuparsi di ordine pubblico e di controlli fiscali.
L’esercito deve stare chiuso nelle caserme e deve uscire solo per motivi eccezionali.
A occuparsi dell’ordine pubblico basta la polizia. A scovare gli evasori basta l’agenzia delle entrate.
Carabinieri e Guardia di finanza vanno smantellati poco a poco.
La seconda forse non l’ho mai scritta ma l’ho sempre pensata. Piacenza è la classica città di provincia (dicono): tranquilla, lavoratrice, risparmiatrice.
Piacenza e provincia sono una una realtà stomachevole. L’apparente tranquillità nasconde quanto di più spregevole vi può essere in una realtà di provincia; il lavoro in realtà spesso non è altro che sfruttamento, oltre i limiti della legalità; i risparmi sono un cattivo frutto delle attività precedenti.
Non c’è niente da vantarsi nell’essere piacentini. Ma niente proprio.
Date retta.
Permettimi di dissentire ad alcune tue riflessioni caro Aquila. Certo, siamo tutti storditi di questa notizia “shock” sui organi della legge che fanno l’opposto di quello per quale sono stati preparati. Ma il fatto che la malavita ha trovato nido proprio qui da noi (abito a Bettola) non è un aggravante per i nostrani piacentini che sono gente brava (anche con i loro difettucci). Pensa un po, se la cosa fosse successa a Napoli, a Palermo o…. anche a Napoli, la cosa non sarebbe cosi mostruosamente vista. Entrerebbe nel ordinario. Ma la malavita cerca di radicarsi nei posti impensabili. Dove sono difficilmente reperibili, perché nessuno lo sospetterebbe. Posti dove la gente non ha minimamente il dubbio che la cosa potrebbe esistere. Accanto a loro, a la porta vicina.
Posti…… come a quello di Piacenza.
Sì, tu dici che la malavita si insinua nei posti dove meno te lo aspetti, ma qui la malavita aveva la divisa da carabiniere! Come alcuni anni fa aveva la divisa da poliziotto.
E comunque confermo il mio giudizio sui piacentini.
Non ricordo la vicenda del poliziotto ma i carabinieri non erano piacentini!!!
Errata corrige. Sulla terza riga sarebbe “Pensa un po, se la cosa fosse successa a Napoli, a Palermo o…. anche a Milano….”
Concordo con te, onesto mio amico pennuto, ma soprattutto concordo col redivivo Valentino : a Piacenza, come del resto in tantissimi altri posti in Italia e nel mondo, ci sono mele marce, ma anche persone oneste e laboriose come te ! 🙂
Caro Aquila, è un po’ che non commento sul tuo blog pur leggendoti sempre.
Sono stata ferita dal tuo post e ti spiego perché. La vicenda dei carabinieri è una brutta storia, successa a Piacenza ma non c’è un piacentino coinvto. La maggior parte dei piacentini neanche sapevano dell’esistenza di quella caserma.
Sei mai stato a Piacenza? Città medio piccola con un bel centro storico e una splendida collina. Nota per la buona cucina e i salumi tipici coppa salame. Tante aziende piccole e medie. I piacentini sono sempre stati definiti risparmiatori ma questo non vuol dire che ovunque ci sia sfruttamento!
Piacentino non è né un complimento né un insulto. Piacentino è colui che è di Piacenza. Fa male leggere le tue parole perché mi chiedo se tu abbia mai incontrato in solo piacentino.
Carissima Stellasolitaria, io in provincia di Piacenza ci vivo da quando sono nato (diversi decenni…).
Mi spiace che le mie parole ti abbiano disturbato, ma dire che i carabinieri coinvolti non sono piacentini, per salvare Piacenza (voce che circola insistentemente anche sui social), è una benemerita cretinata.
Piacenza è una città di confine e ha ereditato il peggio da tutte le regioni.
Se ci fossero statistiche, secondo me verrebbe fuori che i piacentini sono nella top ten dei puttanieri e dei pedofili.
Per decenni hanno vissuto alle spalle dei tanti stabilimenti militari esistenti in città, sfruttando i poveri ragazzi che si trovavano a passare nelle sue caserme. Finita la leva obbligatoria, si sono inventati la logistica, completando l’iter dello sfruttamento dei più deboli (soprattutto stranieri).
Brutta gente…
Caro Aqui …. non me ne volere, ma, più che il tuo, io condiviso il pensiero di Stellasolitaria : del resto, tutto il mondo è paese, e brutta gente non ce ne soltanto a Piacenza …. ma ovunque ! 😦
Caro Aquila. Spiacente ma quello che dici non ci sto. Assomiglia un po a quel famoso detto di Borghezio che dichiarava che “i romeni, lo stupro c’è l’hanno nel DNA”. Con tutto il rispetto per le tue idee…. ma mi sembra troppo.
Cara … carissima @Stellasolitaria, mentre lascio ad @Aquilanonvedente il compito di risponderti, non posso non esprimere la gioia di leggerti qui da lui …. uno spazio in cui c’è sempre da imparare ! 😀
Solo un piccolo pensiero: ieri il mio cucciolo peloso è caduto e sì è fatto molto male. Non solo è stato soccorso ma siamo stati portati in clinica da un piacentino che nemmeno conoscevo. Mi so èaperto il cuore.
Quella, cara Monica, è una bella azione da parte del tizio piacentino … il che significa che la cortesia e la galanteria non sono morte ! 😀
Ps : attendiamo di leggere il parere di Aquila, ma, se lo conosco bene …. ne sarà lieto anche lui ! 😀