Il vampiro
Il primo testo nel quale compare la figura del vampiro è questo racconto di John William Polidori, nato a Londra nel 1795 e morto nel 1821, all’età di soli 26 anni.
Segretario e medico personale di Lord Byron, il suo racconto, pubblicato nel 1819, venne dapprima attribuito proprio a Byron e destò scalpore in tutta l’Inghilterra, gettò scompiglio negli ambienti letterari ed ebbe un grande successo, dentro e fuori l’Inghilterra.
Quello di Polidori è un vampiro bello, tenebroso e maledetto, aristocratico e inserito nell’alta società, che provoca la morte nelle sue vittime e la pazzia nel protagonista della storia. In questo racconto si ritrovano molti di quegli elementi contenuti nelle storie di vampiri raccontate successivamente, nei libri o al cinema.
Ma esistono veramente i vampiri?
Nessuna persona razionale può ammettere che possano esistere esseri soprannaturali che vivono bevendo sangue fresco.
Non potevano ammetterlo nemmeno i cinque ufficiali austriaci (dei quali tre erano medici) che nel 1732 a Belgrado hanno compiuto la dissepoltura di persone morte settimane prima. Se in alcuni casi i cadaveri erano decomposti, come naturale, in altri casi apparivano in ottime condizioni, incorrotti e, sezionati, presentavano sangue fresco extravascolare.
La questione del vampirismo nasce nella seconda metà del 18° secolo. Per oltre quattro secoli la parte orientale dell’Europa era rimasta soggiogata ai turchi. All’inizio del 18° secolo i turchi abbandonano la Serbia e vi tornano gli austriaci, che si accorgono dello sviluppo di una nuova superstizione: il disseppellimento di corpi ai quali veniva recisa di netto la testa, in quanto vampiri.
Leggende di morti viventi erano presenti già nell’antica Grecia e identificati con streghe cannibali.
Altre leggende risalgono al 12° e 13° secolo e sono ambientate in Inghilterra e in Scozia.
In tutte queste leggende i vampiri sono più che altro fantasmi che più che il sangue succhiano energie ai viventi. Per liberarsene, occorre dissotterrare il loro corpo (che si presenta intatto), tagliargli la testa e bruciarlo completamente, disperdendone poi le ceneri.
Nel caso in cui veniate visitati/e di notte da un vampiro, sappiate che succhiare il sangue non è il suo obiettivo primario (chi vuole intendere, intenda…).
Per questo a volte, di notte, si sentono grida del tipo: “mio bel vampirone!” (o vampirona, a seconda dei casi).