Làtito, latìto, latitò
Insomma, sono sempre meno presente qui,
Eh, che volete… fino al 25 si lavoricchia e la sera tra caldo, stanchezza e letture, la voglia di accendere il pc è sempre meno.
Poi ci sono i giorni nei quali sono a casa, ma mi alzo presto ugualmente per uscire in bici, e allora la sera si sentono nelle gambe le pedalate mattutine.
E poi c’è un po’ di sconsolatezza (si dice, no?): vogliamo chiamarlo sconforto, insofferenza, desolazione per un panorama italiano e mondiale sempre peggiore.
Uccidiamo per futili motivi, bruciamo, distruggiamo, avveleniamo: niente di nuovo, si potrebbe dire. No, ma la quantità di atti scellerati sta aumentando esponenzialmente. E chi cerca di ragionare, di mettere un freno a queste valanghe di insulti vicendevoli, viene a sua volta insultato, deriso, disprezzato.
Ho sempre apprezzato i ragionamenti di Chiara Saraceno e mi ritrovo in pieno nelle sue parole scritte su un quotidiano qualche giorno fa a proposito del volontariato e delle associazioni non governative.
“Dapprima – scrive – si lascia loro un’ampia delega di fatto, se non di principio, per l’incapacità o impossibilità a far fronte a impegni presi e a bisogni non totalmente comprimibili“.
E’ vero. Questa donna sarà pure una studiosa, ma è una di quelle che sanno cosa accade nella realtà. Ricordo quando ero assessore in Comune: c’erano volontari che, a dispetto del loro ruolo, reggevano servizi che altrimenti avrebbero dovuto chiudere. Aprivano e chiudevano palestre, le pulivano e le sorvegliavano; svolgevano assistenza sui pulmini del trasporto scolastico; aprivano e chiudevano campi gioco, tanto per fare alcuni esempi.
“Per questo – continua – viene rilasciata loro dallo Stato e dagli enti locali una sorta di delega in bianco, con pochi controlli anche quando vengono stipulate convenzioni formali“.
E’ vero anche questo. Sia in presenza di accordi diretti con i singoli volontari, sia in presenza di convenzioni con associazioni, il Comune si disinteressava dell’operato di queste persone. A volte qualcuno veniva in Comune a chiedere una pala e qualche euro per sistemare qualche aiuola e i burocrati comunali pareva dovessero fare un contratto notarile per adempiere alle loro richieste e tutto finiva lì, salvo poi appaltare gli stessi lavori a ditte private per compensi stratosferici.
“Accanto a esperienze mirabili di generosità e di capacità di innovazione, esistono, minoritarie, esperienze di trascuratezza, superficialità, quando non veri e propri maltrattamenti degli assistiti. Si scoprono così anziani non autosufficienti legati al letto e malnutriti, bimbi picchiati dalle educatrici, cooperative che lucrano sull’accoglienza dei migranti“.
I controlli prima e dopo, la formazione, le regole sono essenziali, perché quando si opera in contesti difficili e delicati l’impegno e la generosità non sono sufficienti. E questo vale sia per il volontariato sia per le organizzazioni non governative, anche nella delicata partita dei salvataggi in mare.
“Era assolutamente necessario arrivare a un codice di regolamentazione, non solo o non tanto per contenere il numero degli arrivi, quanto per definire le responsabilità di ciascuno e in alcuni casi forse la stessa legittimità di alcuni interventi. Purtroppo ci si è arrivati tardi e in un contesto in cui ormai si era lasciato che prendesse piede – senza alcuna prova certa – una narrazione secondo cui potenzialmente tutte le Ong sono tassiste dei migranti clandestini“.
Parole di buon senso.
Quella dei migranti sarà – volenti o nolenti – una polemica che inonderà la prossima campagna elettorale. E che aprirà le porte – temo – ai più pericolosi politicanti di questi anni: fanatici, integralisti, settari, razzisti. Insomma, il peggio delle fetecchie umane.
Purtroppo dalla storia abbiamo imparato ben poco.
Avrai ragione anche tu, forse all’inizio faceva comodo dare carta bianca…..ma che molte organizzazioni adesso che ci sono i controlli abbiano cessato il servizio mi fa venire ancora più dubbi! Se uno fa le cose in regola se ne frega dei controlli, è come quando vengono le ispezioni al lavoro, se seguei le leggi e fai il tuo lavoro come si deve che paura c’è?????? (pensiero personale)
(Y)
Voleva essere un pollice alzato, sono d’accordo con te, pur riconoscendo la fondatezza di tutto quanto scritto da Aquila.
L’Italia è una repubblica che si fonda sul volontariato, altrimenti da quel dì che saremmo andati a picco!
Volontariato spesso mascherato da lavoro (non pagato).
Credo che il problema si sia – come dire – incancrenito. In condizioni normali, i controlli non devono fare paura. In condizioni normali…
Sic transit gloria Mundi ! 😯
Amen ! 😦
forse non sappiamo tutto, l’informazione pubblica è sempre così faziosa ( e manipolata…) ma rispettare le regole, comportarsi secondo i codici , avere una amministrazione trasparente non mi sembra contrario ai buoni propositi di queste ONG. Ma credo che dietro a queste polemiche ci sia ben altro:Rispettare le regole (e farle rispettare) è di destra o di sinistra?