Pensavo…

Battaglia di Azio – Cleopatra e Marco Antonio morente.
Stamattina, nella sala d’aspetto dell’ospedale, in attesa che mi chiamassero per la TAC, leggevo il giornale e pensavo…
Leggevo la notizia della morte di Dj Fabo.
Leggevo e pensavo. Un po’ preoccupato, a dire la verità, perché l’ospedale della mia città mi fa sempre preoccupare. Lo associo alla malattia, non alla guarigione, come mi accade in altre strutture.
Pensavo a quanto può essere imprevedibile la vita. Una mia collega, più giovane di me di qualche anno, è stata colpita da SLA.
In certi casi c’è poco da fare: devi entrare nell’ottica di morire.
Se sei credente, sai che te ne andrai in un posto molto migliore di questo (ammesso che te lo meriti) e incontrerai di nuovo tanti parenti e amici che se ne sono andati prima di te. Se non sei credente, pensi che tutto finirà e non potrai nemmeno rimanere deluso.
Lascerai un ricordo in chi resta, buono o cattivo a seconda di come ti sei comportato. Finché qualcuno ti ricorderà, vivrai nei suoi ricordi.
Ma il problema non è tanto quello di morire, bensì morire con dignità, senza diventare delle fetecchie.
Ne ho già parlato qui, qui, qui e qui.
Ma il nostro è un Paese bigotto. Cioè, è un Paese anche bigotto: è un paese di ladri, di menefreghisti, di cialtroni e chi più ne ha più ne metta. E’ anche un Paese cattolico, e i cattolici sono famosi per pretendere che gli altri vivano secondo le loro regole. Quelle stesse regole che loro stessi per primi non rispettano, ma per le quali sono inflessibili nell’applicarle agli altri.
E’ per questo che tante persone che non vogliono diventare fetecchie in punto di morte devono emigrare.
E’ per questo che tante persone che vogliono rispettare le volontà dei loro cari devono lottare per anni oppure sfidare la galera per non farle diventare fetecchie.
Paese di m…
L’Italia, quel paese in cui rischi di morire mentre attendi una cura. Ma se vuoi morire devi andare da un’altra parte… (cit)
Appunto.
Concordo totalmente con te (ogni tanto capita…). Io sono sempre stata favorevole all’eutanasia, ma davvero stavolta, con quello che sta succedendo negli ospedali italiani, con la gente che vuole vivere e invece muore in attesa di una cura mentre, sull’altro fronte, c’è l’accanimento terapeutico nei confronti di chi, ridotto a un vegetale, rivendica il proprio diritto alla dignità della morte, episodi come questo sono la beffa dopo il danno.
Evidentemente anche rivendicare il diritto alla dignità della morte è un peccato per alcuni…
Evidentemente anche rivendicare il diritto alla dignità della morte è un peccato per alcuni…
@Aquila … eccheccacchio, non sarei così drastico !
In realta, per UNO a cui sia negato il diritto di eutanasia, ne esistono CENTOMILA che muoiono in ospedale, o in casa, o in qualche luogo !
Ebbene, a quell’ UNO, non sia negato dai politici il diritto di porre fine ai suoi giorni quando ritenga che sia giunto il momento di andarsene … e a QUEI CENTOMILA non sia negato, ove in vita l’ abbiano meritato, il diritto della memoria grata ! 🙂
°°°
Qui non si parla di eutanasia, anche se dovremmo parlarne.
Qui si parla di non concedere ad altri il diritto di decidere sulla nostra pelle.
Già …. 😦
E’ sempre eutanasia, col consenso e per desiderio del diretto interessato. Per situazioni come quella di Eluana Englaro sono un po’ meno sicura, sicuramente ritengo un omicidio la morte di Terry Schiavo. “Eutanasia” significa buona morte, non far morire le persone di fame e sete.
Sì, “buona morte”, ma bisogna vedere come ci si arriva alla buona morte.
Comunque possiamo stare tranquilli, perché il Parlamento italiano non deciderà una cippa. Ora fanno un po’ di rumore, ma poi tutto si acquieta.
Infatti …. tutto si acquieta ! 😦
Credo che ognuno abbia il diritto di decidere della propria vita, e soprattutto di morire con dignità!
Lo penso anch’io.