Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Sta zitto!

Pare che in questo scampolo di estate si sia diffusa un nuova moda: andare alle feste del PD e impedire a qualcuno di parlare.

Il povero PD, che annaspa in acque sempre più incomprensibili, assiste a questo gioco con aria smarrita, intontita.

Eppure basterebbe dire l’unica cosa possibile a questi rivoluzionari da operetta: il prossimo che viene a una mia festa a disturbare deve solo pregare che ci sia la polizia a proteggerlo, perché altrimenti lo prendo e lo butto in un pentolone per la cottura dei tortelli, ovviamente quando l’acqua bolle.

Io appartengo a un’altra scuola, quella che ritiene che sia profondamente sbagliato impedire a chicchessia di parlare, qualunque cosa dica. Nessuno può ergersi a giudice di chi debba o non debba esprimere le proprie idee. Questi qua sono degli imbecilli, che dovrebbero essere mandati a spalare letame.

Forse la battaglia del terzo millennio è quella contro i fanatici. I fanatici  religiosi, i fanatici ideologici, i fanatici e basta.

Leggo sul dizionario che la parola fanatico deriva da latino fanaticum, cioè ispirato da una divinità, invasato da estro divino.

C’è poco da fare, la religione c’è sempre di mezzo.

Chissà come saranno fieri delle proprie azioni coloro che lanceranno pietre contro questa donna. Ecco, i rivoluzionari dei centri sociali potrebbero andare a contestare loro, così vediamo che fine fanno…

Voltaire nel suo Dizionario filosofico (è uno di quei pochi libri che godono del privilegio di occupare un posto stabile sulla mensola accanto al letto – vabbeh, mo’ lo so che potrebbero farsi diverse battutacce sulla circostanza, ma esigo il silenzio!) racconta il dialogo tra Lord Boldmind, generale inglese e il conte Medroso, famiglio dell’inquisizione.

I due si incontrano ai bagni di Barèges, dopo che – e il particolare non è di secondaria importanza – il generale era stato ferito, mentre l’altro era caduto da cavallo dietro le salmerie, a una lega e mezzo dal campo di battaglia.

“Voi siete dunque guardia dei Domenicani? Fate un ben brutto mestiere.” esordisce Boldmind.

“E’ vero – risponde Medroso – ma ho preferito esser loro servo che loro vittima: ho preferito incontrar la disgrazia di bruciare il mio prossimo a quella di venir cucinato io.”

A questo punto Boldmind fa notare al suo interlocutore che la libertà di pensiero e di parola non indeboliscono le nazioni: “L’impero romano è forse stato meno potente perché Cicerone scriveva in libertà?”

“Si tratta altro che di Cicerone, qui! si tratta del nostro santo padre il papa e di sant’Antonio da Padova; e io ho sempre sentito dire che la religione romana è perduta, se gli uomini si mettono a pensare.” risponde Medroso.

“Ma se i primi cristiani non avessero avuto la libertà di pensiero, non è forse vero che non ci sarebbe mai stato il cristianesimo?” obietta l’inglese, ma l’altro non capisce: “Ma dicono che, se tutti pensassero con la propria testa, sarebbe una gran confusione.”

“E’ esattamente il contrario. – afferma Boldmind – Quando si assiste a uno spettacolo, e ciascuno dice liberamente il suo parere, tutti restano in pace. Ma se qualche protettore insolente di un qualche poetastro volesse obbligare tutte le persone di buon gusto ad approvare ciò che per loro non val nulla, allora si incomincerebbe a fischiare, e i due partiti potrebbero prendersi a patate, come avvenne una volta a Londra. Sono i tiranni degli spiriti, che hanno causato una parte delle sventure di questo mondo. Noi in Inghilterra viviamo felici solo da quando ciascuno gode liberamente il diritto di dire il proprio parere.”

“Ma viviamo tranquillissimi anche noi a Lisbona – dice Medroso – dove nessuno può dire il suo.”

“Siete tranquilli, ma non siete felici. E’ la tranquillità dei galeotti, che remano in cadenza e in silenzio.”

“Vi sembra dunque che la mia anima sia in galera?” chiede Medroso.

“Sì, e io vorrei liberarla.”

“Ma se io mi trovo bene in galera?” obietta Medroso.

In questo caso, meritate di starci.


11 settembre 2010 - Posted by | Politica, Sani principi | ,

5 commenti »

  1. la vertigine non è
    paura di cadere
    ma voglia di volare…

    bellissima.
    post sin troppo interessante (ho faticato ad addormentarmi).
    pensieri e opinioni che condivido.

    Commento di Maria | 11 settembre 2010 | Rispondi

  2. Bellissima Canzone, Amico nostro !
    Ma….. ehm …….. scusami se …. ma:
    ‘NDO CACCHJO STAI, A ‘NFAME DE ‘N’ @AQUILASPARENTE !!! ‘NDOVE ???
    Che te se possino staccà le penne a una a una !

    Ps. Scusami il tono un po’ rude e l’ eventuale violazione della tua privacy, ma …….la lontananza è lontananza !

    Commento di cavaliereerrante | 12 settembre 2010 | Rispondi

  3. La lontananza, sai, è come il vento…

    Commento di aquilanonvedente | 12 settembre 2010 | Rispondi

  4. Oh, nobile Ser @Aquila !
    E’ struggentemente vero !
    Ben ritornato, se bene ti aspettavamo !

    Commento di cavaliereerrante | 12 settembre 2010 | Rispondi

  5. La religione sta uccidendo e ha sempre ucciso più persone del solo Olocausto. E’ stato così in passato, è così nel presente e lo sarà sempre anche nel futuro.

    Commento di tandream | 13 settembre 2010 | Rispondi


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