Io, loro, l’alloro e il piloro
Ci sono tanti film interessanti in questo week-end: IL RICCIO (del quale ho letto il libro al quale si ispira e mi è piaciuto tantissimo), LA PRIMA COSA BELLA (mi intriga la storia), AVATAR (mettere gli occhialini per il 3D… uau! una figata!).
Io ho scelto l’ultimo film di Verdone e non me ne pento.
Anzitutto c’è da dire che Verdone si presenta, come dire, ben invecchiato: dimagrito, fisico asciutto, capelli a spazzola, qualche rughetta.
Il film è gradevole e secondo me azzeccata la scelta degli attori.
Notevole la sfilza di paranoie nelle quali si imbatte il povero Don Carlo (Verdone): l’anziano padre sposato con una procacissima moldava; la sorella separata e schizofrenica con una figlia che vive in simbiosi con un’amica, entrambe fuori di testa; il fratello agente d’affari cocainomane.
Lui che era tornato dall’Africa, missionario in crisi spirituale, proprio non si raccapezza in aquella bolgia e oltretutto nessuno lo sta ad ascoltare.
A complicare le cose, arriva Lara (Laura Chiatti, che fa la sua bella figura…), figlia della moglie moldava del padre, piena di problemi e soprattutto con un “grande problema” (il figlio che tenta di riavere indietro).
Non è soltanto un film comico (qualcuno dice che non lo è affatto), ma vi sono gustose scenette che fanno ridere, complice anche il dialetto romano che è sempre gradevole.
Verdone recupera anche una certa “lentezza” nei tempi (115 minuti) che mi ricorda molto “Sette chili in sette giorni”, film degli anni ottanta interpretato con Renato Pozzetto (è stato il primo film che ho registrato con il mio primo videoregistratore).
Sono contento di averlo visto, insomma, anche se durante il film mi è arrivato un sms che mi ha un po’ destabilizzato. Comunque ero deciso a non pensare a niente e ci sono riuscito.
La prossima volta mi metto gli occhialini per il 3D…
Prendo nota. Sono mesi che bramo di andare al cinema, spero prima o poi di riuscirmi a ritagliare un pomeriggio… magari pure domani.
Nel caso, torno e riferisco! 😉
mah… ho letto tante recensioni… ma da quello che scrivi tu non capisco neanche se veramente ti è piaciuto o meno… (sto diventando acida e ipercritica come una vecchia… zitella?).
ok. dici che non te ne penti e fai dei complimenti al fisico di Verdone (asciutto, capelli a spazzola e poche rughette. ti stai a mettere dei problemi? stamani ti sei guardato allo specchio e non ti sei piaciuto? Off topic… scusa…).
ma stringi stringi… io non ho capito cosa ti è piaciuto. forse è l’sms (destabilizzante) che ha rovinato il tutto.
Il film mi è piaciuto eccome (altra cosa da tarare: spiegarmi meglio)!
Se fosse stato per le recinzioni (!), non l’avrei di certo visto.
Alcune recinzioni che ho letto erano sommarie e imprecise. Qualcuno scrive che il padre ha sposato la badante, ma io non ricordo di avere sentito che Olga sia stata la badante del padre. E’ Don Carlo (Verdone) che la chiama così all’inizio, ma il padre s’incazza, perché pretende che la si chiami con il suo vero nome. Un’altra scriveva che la sorella ha due figlie, in realtà ne ha una sola, che vive in simbiosi con un’amica. Possono essere anche particolari non determinanti, ma evidenziano la superficialità con cui alcuni recensiscono i film, anche su siti dedicati al cinema.
In realtà, il significato del film sta tutto in una frase iniziale di un amico prete. Quando Don Carlo si lamenta perché non si raccapezza in tutto il casino nel quale è immersa la sua famiglia, questo gli dice: “Vedi? Tu ti lamenti che in Africa non avevi cibo e acqua, non avevi pace, scuole, strade. Qui noi abbiamo tutto: soldi, pace, cibo, strade. QUELLO CHE NON FUNZIONA SONO I RAPPORTI TRA LE PERSONE”.
Visto ieri.
Condivido le tue impressioni, a cominciare dalla bella immagine di un Verdone invecchiato, dimagrito, sobrio.
Non mi è piaciuta solo la scena finale: un po’fumettistica e carica.
Ciao.
ps. Scusa, ma vado di fretta.
vedi… bastava scrivere la frase, l’ultima, del tuo commento. Ora ho capito molto meglio il senso del film. vero. assolutamente vero.
E’ che non amo Verdone, pur essendo romana. Lo trovo decisamente grottesco, come se volesse essere portavoce di una romanità popolare di cui, in realtà, da snob qual è, non sa niente. Ma è solo la mia opinione.
Apposta l’ho paragonato a “Sette chili in sette giorni”, che di romanesco non aveva niente.
Il film non l’ho visto, perchè devo ammettere che da 10 anni a questa parte Verdone sa annoiarmi a morte: il suo film migliore a mio parere è “Compagni di scuola”, che conoscop praticamente a memoria (primo tempo da farsela addosso dalle risate, brillante davvero e il secondo amaro, malinconico, intelligente, profondo). Per il resto il Verdone attuale lo trovo ormai ripetitivo, appannato, scontatissimo.
Ciao, Vale
Visto il film anche io! 🙂
Bah..! Posso dire che è un film che si può vedere… ma da esserne entusiasta no!
Verdone a me piace. Mi piace molto la sua comicità amara..
L’occasione per sorridere o anche ridere ci sono.. ma soprattutto c’è il messaggio che è appunto in quella frase dell’amico prete che hai riportato e che condivido totalmente.
E allora cosa c’è che non mi ha convinto?
Alcuni personaggi troppo caricati.. quasi esasperati..
mi hanno tolto quel piacere della serietà che ho sempre attribuito alla sua comicità.
“Compagni di scuola” mi piace molto.
La scena finale, poi, con quella colonna sonora…
Viandante: sono contento che l’abbia visto pure te. Finito il film andoseiannata?
.. a prenne n’aperitivo(orario di digestivo) e poi a nanna!!
p.s.
a proposito di Verdone volevo aggiungere che nella realtà ha un fisico meno invecchiato che nel film. Non perchè io abbia rapporti amichevoli con lui..ci mancherebbe.. ma solo perchè l’ho incontrato più di una volta nei due bar che frequenta la mattina per la colazione. Sicuramente fra i migliori bar della zona dove abita.. hanno una pasticceria e dei cornetti mattutini da favola..
Pellegrino: fai colazione insieme a Verdone???
Uau!
Ehm… non potresti per caso accennargli a un tuo amico pennuto che c’avresse delle velleità cinematografiche?
Eh?
P.S.: per caso, non è che sai anche dove fa merenda la Bellucci?
la Bellucci?? Ma certo.. E’ la mia vicina di casa.. quindi o a casa mia o a casa sua…
A casa mia no, eh?
si ma.. con chi sei andato al cinema??
Stella: io e il biglietto acquistato alla cassa, ovviamente,
noooooooooooooooooooooooooooo…..
che trishhhhhtess..