Aquila Non Vedente

Aquila e tutta la sua famiglia (compreso Bibùlo)

Non stop sempre buio in sala

Non_stop_sempre_buio_in_salaNon stop sempre buio in sala non è soltanto il titolo di un film del 1985 con Paola Senatore.

Era anche quello che stava scritto all’ingresso del cinema a luci rosse della mia città, a indicare che all’interno si poteva godere (…) dell’anonimato.

Ricordo con un po’ di nostalgia quando, diciannovenni neo-patentati, si decideva di fare un salto in città, al cinema porno.

I più esperti insegnavano che nei cinema porno non bisognava mai sedersi sulla seconda sedia della fila, perché era un invito inequivocabile a essere avvicinati. Meglio sedersi sulla prima sedia. Se invece si era in tanti, non si correvano rischi.

Oppure ricordo quando ci si avvicinava quatti quatti all’edicola più fuori mano e svelti svelti ci si accaparrava una rivista porno, cercando di capire dalla copertina quale fosse quella che più si avvicinava ai propri gusti (ma poi all’interno erano tutte uguali).

Una mattina rimasi colpito da questo episodio.

Avevo più di trent’anni e le riviste porno non mi interessavano più (non perché avessi intorno tante donne, ma più semplicemente perché stavo già percorrendo la lunga e tortuosa strada verso la pace dei sensi..). Al mattino, prima di andare in ufficio, mi fermavo alla solita edicola a prendere il giornale. Era l’edicola vicina a una fermata degli autobus e all’ospedale. Come tutte le edicole, vi era una parete praticamente tappezzata da giornali pornografici.

Una mattina, dopo avere acquistato come al solito il giornale, stavo indugiando a sbirciare le riviste e i libri, quando si avvicina una signora appena scesa dal pullman. Era una bella signora, dell’età di circa 40-45 anni, vestita in modo assolutamente normale, con uno sguardo dolce. Si mette a guardare la parete con le riviste pornografiche e a un certo punto, arrossendo, chiede all’edicolante: “Scusi, vorrei una di queste da portare a mio marito all’ospedale. Quale mi consiglia?

Non ho avuto il coraggio di guardare in faccia il pover’uomo che doveva assolvere l’ingrato compito. Allora ero troppo giovane, oggi avrei chiesto alla signora: “Scusi, non per farmi i fatti suoi, ma potrei sapere che malattia ha suo marito?

Anche questi sono stati i vent’anni ai miei tempi, con vizietti che a confronto di quelli di oggi sembrano robe da prete.

Altri tempi, trent’anni fa.

Altri tempi…

30 dicembre 2009 - Posted by | Storie ordinarie, Un po' di me | ,

10 commenti »

  1. Altri tempi, forse migliori. Le mogli sapevano come tenersi stretti i mariti, concedendo loro qualche vizietto che in fin dei conti era innocente.

    Oggi siamo intransigenti, tutte d’un pezzo, “a noi non la si fa”, e rimaniamo sole, mentre i nostri uomini si fanno spolpare vivi da sorridenti fanciulle d’altra cultura, che sanno prenderli per il verso giusto, li fanno sentire importanti, magari pure liberi e padroni, mentre si fanno mettere la fede al dito, intestare tutto, e mettono loro a carico pure tutta la famiglia lasciata in patria (da cui si fanno presto raggiungere, sempre piazzata in casa di lui).

    Mi ricordo di una mia amica che mi disse di aver incontrato una vecchietta, tutta ben vestita e tirata a lucido, che intervenne in un discorso in cui si parlava di un marito fuggito con un’altra dicendo “Eh, lo dico sempre io, agli uomini bisogna far fare una buona colazione prima di uscire di casa!”.

    Noi invece siamo super efficienti, prepariamo i bambini, controlliamo che negli zaini ci sia tutto, e a nostro marito al massimo diamo la spazzatura da buttare uscendo: e così lui la colazione va a farla altrove, e magari ci si trattiene pure per pranzo, merenda e cena. 😉

    Commento di Diemme | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  2. FINALMENTE qualcuna che ha capito come vanno le cose della vita!
    Troppo spesso ci affibbiano soltanto la spazzatura da buttare. Troppo spesso…
    E alla fine il sacco diventa pesante…

    Commento di aquilanonvedente | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  3. Interessante il discorso…ascolto e imparo, perchè di uomini ci capisco poco, lo ammetto, e la tolleranza non è il mio forte, ma so che forse di una dose di pazienza in più ci sarebbe bisogno…almeno credo.
    Comunque mi è rimasta la curiosità di sapere che malattia avesse il signore dell’ospedale…chissà!
    Un saluto, Vale

    Commento di valeaparigi | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  4. Ma guarda, meriti applausi anche solo per la citazione del film con Paola Senatore.

    Che poi a ripensarci, allora non esistevano le multisala, i cinema erano grandi e c’erano ancora le prime e le seconde visioni.
    Si andava a vedere un film porno, stancandosi poi in fretta, con il senso della banda di amici che fanno la goliardata.

    In alcuni locali, dopo un po’, fioccavano i commenti più truci prima detti a voce alta e poi urlati. Diventava uno spettacolo nello spettacolo.

    Può darsi che non fosse particolarmente costruttivo, però, prima che nei film vincesse il binomio sesso-violenza, faceva quasi parte di un rito d’iniziazione alla vita adulta, pacifico.

    Certo, rimangono tutti i discorsi sullo sfruttamento di un’immagine femminile distorta, su un’educazione sessuale non proprio corretta, però c’era allegria e non una demagogia moralista.

    Per quello che mi risulta, nesuno dei miei compari di allora, ha mai mancato in seguito di rispetto per la
    propria compagna.

    Ed anche questi, son solo ricordi.

    Commento di balibar | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  5. Già sono ricordi.
    Materiale prezioso per me.
    Me li tengo stretti stretti.

    Commento di aquilanonvedente | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  6. @aquilanonvedente: eh eh, certo che ho capito come va la vita, non a caso sono single! 😆 😆 😆

    Commento di Diemme | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  7. @Bali: forse nelle sale a luce rossa le persone sane trasformano i pruriti in noia, gli altri, la noia in pruriti 😆

    Commento di Diemme | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  8. Sgrunf!
    Non so fare le faccine!

    Commento di aquilanonvedente | 30 dicembre 2009 | Rispondi

  9. @Aquilanonvedente, per le faccine su Wp:

    http://k2208.altervista.org/wp-cs/

    Commento di balibar | 31 dicembre 2009 | Rispondi

  10. 😉

    GRAZIE!

    😉

    Commento di aquilanonvedente | 2 gennaio 2010 | Rispondi


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