Missing
Negli ultimi quindi anni (1990-2005) in Italia sono spariti più di tre milioni di ettari di superfici libere, un’area più grande di Lazio e Abruzzo insieme. Di questi, quasi due milioni di ettari (un’area grande quanto il Veneto) erano superfici agrarie.
Dal 1950 ad oggi abbiamo perso il 40% dei territori liberi.
Ci si indigna per tante cose in Italia (o forse per poche?), ma non per la morte dei suoli agricoli.
Sparisce la campagna insieme ai contadini e si perdono i terreni più fertili in pianura e in prima collina. E il suolo che non sparisce muore a colpi di fertilizzanti e pesticidi. E ne va anche del nostro cibo, della sua qualità e varietà, della possibilità di comprarlo senza che provenga da un altro continente.
In Italia dal 1982 al 2007 la superficie agricola è diminuita di quasi il 21% (circa 132.000 ettari).
Eppure l’agricoltura è importante, cribbio. E sono importanti i contadini, quelli veri, non quelli che truffano sulle quote latte e poi – gli stronzi – vanno a bloccare le autostrade e gli aeroporti quando si beccano le multe, che inevitabilmente finiamo per pagare noi (mentre i soldi se li sono tenuti loro).
L’agricoltura è essenziale e non lo dico soltanto perché a volte sento spuntare fuori le mie radici legate alla terra.
Ma ormai ho sempre più spesso l’impressione di essere un alieno…
P.S.: oggi giornata di scrittura, domani ancora e poi ancora per tutta la settimana, dato che sono in ferie ne approfitto. Ma ne ho anche approfittato per leggere e ho iniziato e terminato “VOLK“. Ne parlerò prossimamente.